Castel Rozzone

Caos totale e code chilometriche per accaparrarsi il medico: è polemica

In coda dalle 3.30 della notte: solo i primi 50 sono riusciti a effettuare la scelta del medico

Caos totale e code chilometriche  per accaparrarsi il medico: è polemica
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Monta la polemica a Castel Rozzone per la gestione della giornata dedicata alla scelta della dottoressa Federica Colnaghi come proprio medico di base. Le code sono state chilometriche.

In coda dalle 3.30 di notte

A puntare il dito contro la «Farmacia Rando» e l’Amministrazione Rozzoni per la mancanza di organizzazione, sono state le centinaia di persone, a oggi senza medico, che lunedì scorso sono state in coda per ore e ore davanti ai locali della stessa farmacia, cercando invano di accaparrarsi un posto tra i pazienti della nuova titolare nell’ambito di Castel Rozzone, Arcene, Lurano, Brignano e Pagazzano.

«La gente ha iniziato a mettersi in fila dalle 3.30 del mattino - ha raccontato Carlo, 60enne del posto, che ha provato a iscrivere la madre 90enne e invalida al 100% nelle liste della Colnaghi, senza riuscirci - L’intera giornata è stata gestita in malo modo su più fronti. La farmacia non si era nemmeno dotata dei classici “numerini elimina code”, che sono stati poi fatti a mano da alcuni cittadini per evitare che insorgessero disordini e litigi visto che la folla aumentava. Era prevedibile che ci sarebbero state tante persone, eppure la zona non è stata transennata dal Comune, con conseguenti problemi alla viabilità e pericoli per l’incolumità di chi attendeva il proprio turno. Non c’è stata alcuna tutela neanche per i tanti anziani presenti, ai quali soltanto il proprietario del “Bar Castello” ha mostrato empatia concedendo loro l’utilizzo delle sue sedie per un po’ di riposo. Inoltre, malgrado i mille posti disponibili per tutti e cinque i Comuni coinvolti, a Castel Rozzone soltanto i primi 50 della fila sono riusciti a fare richiesta».

Il Comune non è stato coinvolto

Le lamentele dei cittadini sono arrivate all’Amministrazione comunale, che però fa le sue precisazioni.

«Siamo a conoscenza degli inconvenienti derivanti da una gestione della sanità purtroppo onerosa - ha replicato il sindaco Luigi Giovanni Rozzoni - Quando si è diffusa la notizia che la dottoressa Colnaghi sarebbe diventata titolare e che avrebbe perso i pazienti che le erano stati assegnati provvisoriamente, che a loro volta avrebbero dovuto rifare da capo la procedura di assegnazione, si è scatenato il panico ed è partita la corsa a chi riusciva ad arrivare per primo a fare richiesta durante la giornata di lunedì. Nella gestione di quest’ultima però, l’Amministrazione sarebbe potuta intervenire, con la distribuzione dei numerini e quant’altro, se solo avesse avuto una postazione in Comune, come accaduto a Brignano e a Pagazzano, dove l’Asst ha garantito il supporto tramite uno sportello in Municipio, perché lì la dottoressa Colnaghi aveva il maggior numero dei pazienti provvisori. La colpa delle difficoltà che sono sorte a Castel Rozzone non è da attribuire né al farmacista, la cui attività inizia dopo un certo orario, né al Comune che, ripeto, non è stato direttamente coinvolto nell’organizzazione. Ma spiace ugualmente che siano rimaste in coda così tante persone e spiace anche che tanti pazienti che erano nella lista provvisoria della dottoressa siano stati tagliati fuori perché non sapevano di dover rifare richiesta, malgrado la stessa Colnaghi avesse inviato a tutti loro il messaggio informativo e il Comune ne avesse dato notizia per tempo attraverso tutti i propri canali, da quelli social al sito istituzionale, senza dimenticare di esporre l’avviso pure sulla bacheca comunale e sul tabellone elettronico».

L’informazione a tappeto tuttavia non è bastata a evitare i disagi sorti davanti alla farmacia.

«Io comprendo le difficoltà vissute da quanti hanno il medico troppo lontano da casa - ha proseguito il primo cittadino - perché tanti castelrozzonesi sono gentilmente ospitati nelle liste di alcuni medici di Cologno, che si sono messi una mano sul cuore prendendoli in carico nonostante fossero fuori ambito. Tanta vicinanza a questi concittadini, ai quali però ci siamo sempre sentiti in dovere di consigliare di mantenere il proprio medico a Cologno, in modo da permettere sia a chi effettivamente non ne aveva uno, sia a chi era già suo paziente provvisorio, di fare richiesta per la dottoressa Colnaghi. Purtroppo però, questo consiglio non è stato seguito da tutti e davanti alla farmacia si è generato il caos, con il coinvolgimento di numerosi anziani che erano in coda malgrado avessero figli e nipoti che avrebbero potuto delegare».

Un sistema che svantaggi i fragili

Poi una considerazione.

«Questo è l’aspetto più grave - ha sottolineato - Le persone fragili non dovevano essere mandate lì, bisognava aiutarle, specie in presenza di un sistema che premia solo le persone più smart, capaci di collegarsi alla piattaforma per primi e fare richiesta in completa autonomia. Non a caso, anche dalle farmacie degli altri Comuni coinvolti mi hanno confermato che soltanto le prime persone in fila sono riuscite a fare richiesta, mentre tutte le altre sono rimaste senza medico. Ovviamente mi auguro che non siano rimaste a mani vuote le persone più bisognose di assistenza sanitaria, ma questo dato lo verificherò di persona con la dottoressa Colnaghi, non appena avrà a disposizione la lista definitiva dei suoi pazienti. Vedremo assieme come gestire le categorie più fragili rimaste escluse, che devono essere assolutamente tutelate».

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