Ex discarica a cielo aperto... in vendita
In quel terreno vi hanno buttato di tutto, dai rifiuti inquinanti agli scarichi delle fogne quando ancora non c’erano. Finiva tutto lì. E ora il Comune vuole alienarlo
Ex discarica a cielo aperto, oggi terreno in vendita. Il partito democratico di Ghisalba chiede un’operazione di carotaggio per verificare la composizione del sottosuolo e l’eventuale successiva bonifica.
Ex discarica a sud della Francesca
La questione fa riferimento alla decisione assunta dall’Amministrazione di procedere alla vendita di una porzione di terreno situata a sud dalla strada Francesca e a sud del depuratore comunale. Si trova in prossimità del fiume Serio e della cosiddetta strada al Tiro. "Ci risulta che questa frazione di territorio in procinto di essere venduta, sia frutto a suo tempo di una donazione demaniale al Comune di Ghisalba", ha scritto Giuseppe Maestri nella mozione discussa nell’ultimo Consiglio comunale.
Qui versati gli scarichi della fogna
"Per dieci anni questo luogo, una ex cava, ha rappresentato di fatto la fognatura del paese, dove si è scaricato un po’ di tutto senza i dovuti controlli e le necessarie precauzioni del caso". Tra gli anni '60 e '70, quel piccolo terreno, quasi nascosto alla vista dagli alberi, è stato usato come discarica. Ritrovati moquette e scarichi di cantiere provenienti anche dalle Valli durante la prima bonifica ad opera dell’Amministrazione Rubini nel 1998 e mai terminata. Vi arrivavano gli scarichi delle fogne quando ancora non c'erano in paese.
"Chiediamo controlli per la salute dei cittadini"
«Per tale motivo chiediamo venga effettuata una operazione di carottaggio per verificare la composizione del sottosuolo. E l’eventuale successiva bonifica in funzione dell’operazione di vendita – ha proseguito Maestri - A tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini e della stessa capacità conoscitiva del potenziale acquirente del terreno».
Niente da segnalare da parte del sindaco
Il sindaco Antonio Pezzoli ha negato questo tipo di problematiche per l’area che si vuole vendere. «La superficie che il Comune intende alienare di 15mila metri cubi. Non evidenzia particolari segni di inquinamento e costituisce solo in parte quella presentata dalla mozione del Pd – ha detto il sindaco – Della bonifica del 1998 non si ha memoria sia come collocazione sia come qualità».
La questione non finisce qua
Maestri si è detto assolutamente insoddisfatto della risposta. «Abbiamo intenzione di andare avanti e fare ulteriori verifiche – ha detto – Sentiremo tutte le componenti del Consiglio e altri enti perché è una cosa seria che riguarda l’intera comunità. In quel terreno vi hanno buttato di tutto, dai rifiuti inquinanti agli scarichi delle fogne quando ancora non c’erano. Finiva tutto lì».