Treviglio

Il pappagallo Gino non sarà più attrazione del New Pilly Bar di Castel Cerreto

La Polizia locale ha messo fine alla "telenovela": il volatile non può restare nel locale della frazione trevigliese

Il pappagallo Gino non sarà più attrazione del New Pilly Bar di Castel Cerreto
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Adesso è ufficiale: il pappagallo Gino del "New Pilly Bar" di Castel Cerreto non potrà più restare nel locale. La Polizia locale ha messo fine alla telenovela riguardante il noto volatile che da anni era una presenza fissa nel bar della frazione trevigliese.

Il pappagallo Gino lascia il bar

La  vicenda era balzata agli onori della cronaca lo scorso aprile, quando un cliente aveva segnalato alla "Lav" (Lega Anti Vivisezione) il pappagallo Gino "detenuto" in una gabbia di piccole dimensioni ed esposto al pubblico. Gli attivisti della sede bergamasca dell’Associazione avevano quindi effettuato  un paio di sopralluoghi e avevano inoltrato, attraverso il proprio legale, una segnalazione alla Polizia locale di Treviglio, Comune nel quale vige ormai da qualche anno un Regolamento che vieta l’esposizione in luoghi pubblici di specie protette come appunto  quella del pappagallo.

L'intervento della Polizia locale

Gli agenti intervenuti confermarono l’inadeguatezza della modalità di detenzione e, inoltre, rilevarono anche l’esposizione del pappagallo Gino al fumo passivo, visto che si trovava nella parte esterna, dove i gestori del bar permettono di fumare. Venne quindi disposto l’allontanamento del volatile, un provvedimento che suscitò proteste tra i cittadini della frazione e non solo.

"Quando manca un oggetto d’arredo, la casa sembra più vuota – ha commentato la Lav in un comunicato – Lo è ancor di più quando l’oggetto è animato. Ma sempre un oggetto Gino rappresentava per i clienti, che probabilmente mai si sono chiesti cosa ci facesse un bellissimo esemplare di “amazzone dalla testa gialla” rinchiuso in una gabbia, forzatamente esposto alla presenza e persino al contatto con chicchessia".

Il via libera dei carabinieri forestali

Sulla vicenda era scoppiato anche un piccolo giallo, dal momento che erano intervenuti anche i carabinieri forestali, ma con una posizione contrastante rispetto a quella della Polizia locale.

"I militari - hanno chiarito i membri della “ Lav” - avevano in prima battuta confuso la possibilità di poter detenere animali in via d’estinzione in un locale pubblico ipotizzando un ritorno del pappagallo Gino all’interno del ristorante, non considerando che un regolamento comunale può definire ulteriori limitazioni anche a strumenti normativi di rango superiore".

I carabinieri, infatti, avevano rassicurato il titolare dell’esercizio commerciale che, iscrivendo il pappagallo in un apposito registro di detenzione, il suo ritorno nel bar non avrebbe avuto più ostacoli, non considerando però il divieto sancito dal Regolamento di Benessere animale del Comune.

L'addio definitivo

La Polizia Locale, però, dopo gli opportuni approfondimenti ha confermato nei giorni scorsi il divieto di detenzione di animali in locali pubblici, sancendo di fatto l'addio del pappagallo Gino ai clienti del New Pilly Bar di Castel Cerreto.

"Ringraziamo il comandante Giovanni Vinciguerra per l’atteggiamento estremamente professionale e l’accortezza di essersi confrontato con l’Associazione e di averla costantemente informata, in un clima di fattiva collaborazione", ha concluso la Lav.

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