Corse sospese sulla linea Cremona-Treviglio dal 9 al 30 giugno, attivati bus sostitutivi
Doccia gelata per i pendolari che dovranno affrontare l'ennesima odissea per raggiungere Milano
Un mese di fuoco. E' quello che attende i pendolari della linea Cremona-Treviglio che dal 9 al 30 giugno saranno costretti a utilizzare bus sostitutivi messi a disposizione da Rfi.
Un mese senza treni
Una doccia gelata che ha preso alla sprovvista i migliaia di pendolari (la stima si aggira sui 7mila passeggeri al giorno), per lo più cremaschi, che utilizzano la linea - già vessata da continui ritardi e cancellazioni - per raggiungere Milano via Treviglio. La notizia ha iniziato a circolare nei giorni scorsi, e oggi Trenord ha confermato le modifiche che interesseranno le varie tratte regionali in seguito alla comunicazione di Rfi, gestore dell'infrastruttura.
"Da domenica 9 giugno e per i mesi estivi sono previsti lavori di potenziamento e manutenzione su diversi punti della rete ferroviaria. Questo comporterà variazioni o la sospensione della circolazione dei treni su alcune linee e l’attivazione di servizi sostitutivi su bus - si legge nella nota di Trenord - Il motore di ricerca orari sul sito e su App è aggiornato con gli orari di treni e bus in vigore dal 9 giugno".
Linea Cremona-Treviglio
Per lavori di manutenzione straordinaria ad opera di Rfi tra le stazioni di Treviglio e Olmeneta, dal 9 giugno al 30 giugno l’intero servizio sulla linea sarà garantito da un servizio di autobus sostitutivi. Questo quanto comunicato ai pendolari preoccupati per i disagi che inevitabilmente dovranno subire e con il timore che questa chiusura possa significare a breve una soppressione della linea.
Le perplessità dei pendolari
Perplessità che anche i sindaci del cremasco hanno condiviso portando all'attenzione di Rfi una serie di punti partendo dalla motivazione della chiusura che non è stata adeguatamente illustrata. Un altro punto non chiaro riguarda i benefici e le garanzie di miglioramento del servizio una volta che la linea verrà riattivata, senza contare i problemi che i pendolari si troveranno a dover affrontare da subito.
"Come faranno i bus a coprire il fabbisogno di domanda dei treni? Se si manda 1 bus da 50 persone all'ora, chi sale? - si legge in una nota del Comitato pendolari cremaschi diffusa sui social - Il sistema può essere riorganizzato in maniera più intelligente pensando sia a collegamenti verticali nord-sud per sostituire effettivamente la tratta chiusa e a collegamenti trasversali verso la linea di Cremona/Codogno/Milano? Immaginare la migrazione col mezzo privato verso la stazione ferroviaria più vicina sembra di fatto l'unica soluzione possibile: hanno però tenuto conto anche del sovraffollamento che c'è già in diversi parcheggi, quali Treviglio, Codogno o Ponte Adda? Ci sentiamo come sempre di forte ad una significativa disorganizzazione, dove le idee sono poche e confuse. E probabilmente si spera nell'istinto di autoadattamento dei pendolari, ovvero ripiegare sull'uso del mezzo privato".
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