Propaganda sul sito del Comune, la minoranza dice no
A seguito delle segnalazioni di alcuni cittadini, il gruppo civico di minoranza «La Casa di Vetro» ha segnalato all’Amministrazione un uso propagandistico improprio del sito internet del Comune.
Non è piaciuta al gruppo di minoranza sergnanese «La Casa di Vetro» la propaganda condotta sul sito comunale a favore del "Sì" per il referendum del 22 ottobre prossimo.
La propaganda sul sito
Le normative vigenti vietano agli enti locali di propagandare eventi o iniziative politiche di parte tramite gli organi di informazione istituzionali rivolti alla cittadinanza. Nonostante questo divieto, però, sul sito comunale di Sergnano è apparsa nei giorni scorsi la locandina di un’iniziativa promossa dal «Comitato per il sì Cremona – Lombardia Autonoma». La serata pubblicizzata, svoltasi martedì sera, consisteva in un incontro per propagandare le ragioni favorevoli al quesito referendario del 22 ottobre, e la locandina dell’evento è apparsa direttamente nell’homepage comunale lunedì.
Le segnalazioni
Il capogruppo della lista civica «La Casa di Vetro», Mauro Giroletti, ha dichiarato fermamente la propria contrarietà a quanto successo: «A prescindere dalle posizioni personali sul referendum lombardo - ha affermato - l'Amministrazione comunale non si deve permettere di fare propaganda ad un'iniziativa di parte sul sito ufficiale del Comune, che è organo ufficiale di un'istituzione che rappresenta tutti i cittadini. A noi è giunta la segnalazione lunedì, e abbiamo subito verificato e documentato il tutto. Ho cercato di contattare il sindaco, per segnalargli personalmente la questione, ma non sono riuscito a rintracciarlo».
L'opposizione della minoranza
«A prescindere dal contenuto politico e ideologico - ha proseguito Giroletti - non è concesso un simile uso dei mezzi d’informazione ufficiali del Comune. Spero si sia trattato solo di una svista o di una questione di leggerezza, ma non può passare inosservata. Per questo motivo ho segnalato all’Amministrazione e anche pubblicamente l’accaduto, se poi qualcuno vorrà proseguire è libero di farlo».