Sfratto, l'Amministrazione risponde per le rime all'Unione Inquilini
La sindaca: "Noi abbiamo aiutato la famiglia per anni, loro non hanno fatto nulla a parte protestare"
Venerdì 29 settembre era prevista l’esecuzione dello sfratto di una famiglia di immigrati, con due figli
preadolescenti. L'unine inquilini, intervenuta sul posto, ha aspramente criticato il comportamento dell'Amministrazione Forlani. Oggi la replica della sindaca.
"Li aiutiamo da 2 anni"
Con una nota scritta Armida Forlani ha voluto rispondere per le rime al comunicato stampa diffuso sabato dall'Unione Inqulini.
"Per aiutare questa famiglia i servizi sociali, la Caritas e l’Amministrazione si sono attivati già dal 2015. Molto tempo prima che intervenisse il sindacalista dell’Unione Inquilini Davide Canto ad affiancare la stessa. La famiglia ha beneficiato di contributi economici, pacchi alimentari e una proposta di lavoro e alloggio che è stata rifiutata dall’interessato. L’Ufficiale Giudiziario non è tenuto e non può autorizzare dilazioni, nemmeno di pochi giorni, dell’esecuzione. Ha un ruolo esecutivo su mandato del Tribunale, a seguito di un percorso tutelativo del proprietario. L’inquilino nella fattispecie è moroso di molte rate e migliaia di euro. L'ufficiale giudiziario può eventualmente annullare la pratica solo su richiesta esclusiva del proprietario".
"L'intervento dei carabinieri"
Ridimensionato dalla sindaca anche l'intervento dei carabinieri. "La pattuglia dei carabinieri è stata chiamata a propria tutela dall’ufficiale giudiziario che si è trovato sulla porta dello stabile un picchetto di 5-6 persone. L'ufficiale si è recato dall’assistente sociale che in presenza dell'assessora Ceresa ha fornito informazioni sul percorso compiuto dall’Amministrazione in favore della famiglia. L'ufficiale ha capito che sussistevano gli estremi per poter proseguire nell’azione giudiziaria. Azione seguita dall’assessora, la sindaca, il responsabile della Caritas, la pattuglia, il proprietario di casa, da Canto Davide alla presenza dell’inquilino con il “presidio di solidarietà” a far capanna". " il Capitano dei carabinieri è passato casualmente e non ha ordinato ai subalterni di desistere dallo sgombero perché di fatto non era in atto nessun sgombero forzoso, ma si stavano effettuando trattative in separata sede tra il proprietario, l’ufficiale giudiziario e l’assessora sul pianerottolo di casa. In strada stavano invece parlando la sindaca, la pattuglia, la Caritas con l’inquilino e Davide Canto".
"La situazione non era drammatica"
"Nella casa era sicuramente presente la moglie che non ha mai aperto la porta dell’appartamento. La donna si è
affacciata dalla finestra ed è stata sentita parlare al telefono. Sicuramente non c’erano bambini assediati in casa che
piangevano terrorizzati!" Secca la smentita dell'Amministrazione sulla ricostruzione dei fatti divulgata dall'Unione Inquilini. "E’ dovere dell’Amministrazione tutelare tutti i cittadini siano essi inquilini o proprietari. La situazione non era drammatica. La Sindaca si è premurata di coinvolgere il presidio di solidarietà perché offrisse un fattivo aiuto sottoforma di dimora alla famiglia oltre al picchetto in strada. Cosa che nessuno ha accettato se non un timido approccio di uno solo del gruppo. Le forze dell’ordine non sono tenute a predisporre situazioni abitative alternative, se non in presenza di gravi situazioni, cosa qui non verificatasi.
Il proprietario dopo la trattativa ha concesso ancora quindici giorni di proroga. La famiglia ha avuto mesi per organizzare il rilascio dell’abitazione, tanto che questo è il settimo rinvio. La stessa famiglia aveva dichiarato che a fine dell’anno scolastico sarebbe rientrata nel paese di origine".
"Abbiamo evitato noi lo sfratto"
Tutt’altro che sgradevole, secondo l'Amministrazione, il ruolo svolto dalla sindaca e dall’assessora." Senza il loro intervento sicuramente lo sfratto si sarebbe eseguito. Sicuramente l’Amministrazione di Boltiere che è una lista civica, agisce indipendentemente dalle etichette che le vengono attribuite. Sta effettuando diversi interventi a favore dei propri cittadini e le politiche per la casa che ha attivato sono ampiamente documentate dal sito ufficiale del comune. Ricordiamo su tutte che nell’anno 2016, quando la Regione ha tagliato i fondi per il contributo all’affitto, la
stessa quota di pertinenza comunale non è stata depennata. E' stata comunque erogata a tutti i cittadini che ne
avevano diritto. Comportamento seguito quest’anno dall’ambito sociale di Dalmine come buona pratica di
politica sociale".