Don Ambrogio Mazzai, il prete-influencer riempie la biblioteca di Calvenzano
Il 32enne veronese su «Tik Tok» ha superato i 370mila followers e dispensa consigli in materia di fede e spiritualità
Una sala gremita, con la presenza anche di diversi giovani, ha accolto domenica alla biblioteca «Calventianum» di Calvenzano il giovane sacerdote veronese don Ambrogio Mazzai, l’influencer con la tonaca come è stato definito il 32enne che sul social «Tik Tok» ha superato i 370mila followers. Adolescenti e preadolescenti, ma anche adulti si rivolgono a don Ambrogio con domande, curiosità e consigli spirituali ai quali il prete risponde condividendo “reel” e brevi video. Ha parlato anche di questo in paese nel primo dei tre «Incontri con l’autore» di quest’anno, un nuovo ciclo organizzato dalla biblioteca comunale durante la presentazione del suo primo romanzo, intitolato «Poco più di un’estate» edito da «Piemme» lo scorso anno.
Don Ambrogio Mazzai presenta "Poco più di un'estate"
Davanti ad una folta platea, alla presenza del sindaco Fabio Ferla, dell’assessore alla Cultura e Cittadinanza attiva Corinna Bellini, di Roberta Bozza, consigliere comunale e del parroco di Calvenzano don Franco Sudati, don Ambrogio ha raccontato il suo romanzo e si è raccontato. Il libro narra le vicende di un prete dell’oratorio che coinvolge Sara e Gabriele, due giovani della sua parrocchia che inizialmente non si «prendono» nella gestione del Centro ricreativo estivo. Nella narrazione a tre voci scelta dall’autore emergono i caratteri, le debolezze e i pregi dei tre protagonisti, ma anche le importanti figure dell’anziano prete, don Alberto, vera e propria guida spirituale del sacerdote, degli amici e dei familiari dei due ragazzi che, piano piano, si avvicinano, si frequentano e si innamorano. Il finale non è scontato come può lasciare presagire la trama di un romanzo, ma lascia di stucco il lettore (vi invitiamo a leggerlo per crederci). «La storia che racconto è di fantasia, ma trae origine dal vissuto, da quanto ho potuto ascoltare conoscendo tante persone - ha spiegato don Ambrogio Mazzai - La capacità di ascoltare che un buon sacerdote deve avere mi ha aiutato a costruire la psicologia dei personaggi e anche la figura della guida spirituale, narrata nel romanzo, è una necessità che sento mia ma che tante persone, che mi contattano sui social, dimostrano di avere».
Il 32enne sacerdote, ordinato nella Diocesi di Verona nel 2016 dopo alcuni anni di servizio come viceparroco è tornato agli studi universitari nella facoltà di Advertising e Marketing. Collaboratore parrocchiale della parrocchia di Porto San Pancrazio è anche assistente ecclesiastico del «CSI» di Verona. Nel 2022 don Mazzai aveva raccolto nel libro «Upsy daisy. Le domande che non hai mai fatto a un prete» la sua esperienza sui social.
«Tanti mi contattano per chiedermi come è nata la vocazione, com’è essere un giovane sacerdote, ma anche per avere consigli, un supporto spirituale - ha raccontato alla platea calvenzanese - Mi cercano sia giovani, adolescenti o preadolescenti, ma anche adulti. Tra loro c’è chi ha fede, chi l’ha smarrita e vorrebbe ritrovarla, come chi si professa ateo. Le problematiche sono le più disparate e quando capisco che una persona ha necessità di confrontarsi con una guida spirituale... allora lo indirizzo al parroco della sua parrocchia o al sacerdote dell’oratorio: chi meglio di loro, inseriti nel tessuto sociale, ha i mezzi per ascoltare e comprendere la situazione che la persona sta vivendo?».
La visita all'Assunta di via Misano
Don Mazzai ha raccontato anche come si pone, sui social, nei confronti degli «haters» che non mancano mai quando un personaggio arriva a un simile livello di notorietà. Terminato l’incontro il 32enne sacerdote si è intrattenuto con i tanti calvenzanesi presenti, ha firmato diverse copie dei suoi libri, si è prestato a scattare qualche selfie con i ragazzi e ha gustato il rinfresco preparato dalle volontarie dell’Auser. Poi, prima di rientrare in Veneto, accompagnato da sindaco Ferla e da don Franco, ha voluto visitare l’Oratorio della Beata Vergine Assunta di via Misano scoprendo la bellezza del ciclo di affreschi del ‘600 realizzati dall’artista cremasco Tommaso Pombioli.