Treviglio, la proposta dell'opposizione: "Organizziamo una mostra in memoria di Giulio Carminati"
Una mostra antologica con le opere dell’artista trevigliese in vista del centesimo anniversario della sua nascita
Una mostra antologica con le opere dell’artista trevigliese Giulio Carminati, in vista del centesimo anniversario della sua nascita.
E’ quanto propone l’opposizione con una mozione che verrà discussa martedì sera in Consiglio comunale di Treviglio.
La proposta questa sera in Consiglio
Un documento che è stato sottoscritto anche da allievi, amici ed estimatori di Carminati, come Gabriele Bellagente, Cesare Calvi, Battista Mombrini, Bruno Manenti e Lino Cosattini, oltre che i giornalisti Amanzio Possenti e Roberto Fabbrucci che hanno avuto modo di conoscere e scrivere dell’artista e della sua opera.
Chi era Giulio Carminati?
Giulio Carminati (che è scomparso nel 1978) nacque a Treviglio nel 1925; si formò all’Accademia di Brera nel secondo Dopoguerra, sotto la guida di maestri della pittura di livello internazionale quali Carlo Carrà, Achille Funi e Aldo Carpi. Nel corso della sua carriera artistica conseguì numerosi premi in concorsi nazionali di pittura. Tenne inoltre diverse mostre personali in tutta Italia.
"L’ampio successo di critica e di pubblico riscosso a livello nazionale ma anche a livello locale da Giulio Carminati, e l’apprezzamento nei confronti dell’uomo e dell’artista espresso dai suoi concittadini rappresentano motivo di orgoglio per la comunità trevigliese, e impegnano le istituzioni ad adoperarsi per non far perdere memoria ma anzi tramandare, promuovere e valorizzare il lascito artistico e culturale di Giulio Carminati - ha sottolineato la capogruppo del Pd Matilde Tura - Per questi motivi, nel prossimo consiglio comunale presenterò la proposta di allestire una mostra antologica delle sue opere".
Quelle lezioni serali nell'atelier di via Mazzini...
"La mia amicizia con Giulio Carminati iniziò in circostanze inaspettate, all'interno di un negozio affollato di pezzi di elettronica e disegni sparsi, luogo di nostra comune passione per l'arte - lo ha ricordato Fabbrucci - Nonostante la differenza d'età, il suo spirito generoso e la sua innata affabilità dissolsero rapidamente ogni distanza, avviandoci su un percorso di condivisione artistica e umana che segnò profondamente il mio approccio alla pittura e alla vita. Le lezioni serali nel suo atelier in via Mazzini, ricco di odori di trementina e colori vivaci, divennero per me non solo un apprendistato nell'arte della pittura, ma anche momenti preziosi di dialogo e riflessione su temi che andavano ben oltre la tela, testimoniando il suo impegno verso la comunità e la cultura".
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