"Bagai", il fenomeno letterario arriva da Pandino
Un grande esordio nell’editoria di pregio, per una penna "dalla forza tremenda", come la definisce il suo mentore, Walter Siti
Un esordio brillante e sorprendente quello del pandinese Samuele Cornalba che col suo romanzo "Bagai" (ragazzi in dialetto, ndr) sta riscontrando molto successo, tra i giovani ma non solo. Il suo, infatti, potrebbe diventare il fenomeno letterario dell’anno.
Esordio brillante per Samuele Cornalba
Classe 2000, residente in paese, il giovane frequenta la facoltà di Lettere e ha partecipato all’edizione 2019-2020 della "Scuola Annuale di scrittura". È da moltissimi anni infatti che Cornalba coltiva una forte passione per "penna e foglio" e proprio questa l’ha spinto a scrivere il suo romanzo, edito da Einaudi. Un grande esordio quindi, nell’editoria di pregio, per una penna "dalla forza tremenda", come la definisce il suo mentore, Walter Siti. E l’energia di Cornalba emerge chiaramente fin dall’incipit del romanzo: "La mattina del 5 febbraio 2007 Elia grida a sua madre che la sciarpa che gli ha regalato fa schifo, e la madre di Elia muore".
"Bagai"
"Bagai" racconta la storia di un 18enne pandinese che conduce una vita piuttosto monotona tra scuola e un’amicizia particolare con Andrea: è un nichilista, disinteressato ai sentimenti, che non è coinvolto da nulla, neanche dal nuoto, sport nel quale eccelleva e che ha abbandonato dopo un piccolo incidente al braccio. E vivere in un paese per lui povero di persone "interessanti" rende il tutto ancor più complesso.
"Bagai è lui, bagai è Andrea, bagai sono i ragazzi di Pandino, della provincia, quelli che corrono senza direzione, che scappano da un mondo incendiato".
Apatico, malinconico e solitario: queste le parole chiave che meglio tratteggiano il carattere particolare di Elia. Il grigio delle sue giornate viene però riacceso dall’arrivo di Camilla nella scuola di Pandino, che si avvicina "come se lui le dovesse una spiegazione, un posto vicino sul pullman, un po’ d’affetto". Il rapporto tra i due, inizialmente complicato per le preoccupazioni che affliggono Elia, prenderà poi una piega diversa grazie all’incisiva personalità di Camilla. La giovane cremasca infatti riaccende in lui sentimenti differenti, spesso contrastanti e fa emergere ricordi non sempre piacevoli del passato. Il 18enne è infatti orfano di madre, un trauma che si porta dietro in tutte le pagine del romanzo, e che si concretizza anche nel mancato dialogo con il padre.
Il "quasi" e l'indifferenza
"L’idea del "quasi" fa proprio riferimento a questi sentimenti. Sente di vivere in un "quasi" come se il suo mondo non si completasse mai, come se mancasse sempre un pezzo per connettersi con gli altri per provare davvero empatia con loro. Tra l’altro il quasi, appunto l’indifferenza, l’apatia, sono proprio il nucleo da cui sono partito per per scrivere la storia. Cioè prima di avere bene a fuoco i personaggi, prima di sapere dove ambientarlo, avevo presente che volevo raccontare una storia che parlasse dell’indifferenza".
Ma la fine della scuola è imminente e gli studenti hanno molti interrogativi sul loro futuro, al di là delle porte di Pandino. Col suo romanzo dunque Cornalba ha cercato di far immedesimare il lettore nelle esperienze giovanili in modo originale e toccante.