Treviglio

Il Consiglio delle Donne di Treviglio celebra i suoi primi vent’anni

I ringraziamenti dell'Amministrazione comunale nel corso della cerimonia in sala consigliare

Il Consiglio delle Donne di Treviglio celebra i suoi primi vent’anni
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Il "Consiglio delle donne" di Treviglio ha festeggiato venerdì 8 marzo 2024 i suoi primi vent’anni e ha ripercorso le tappe fondamentali della sua storia.

Consiglio delle donne

Alla cerimonia, tenuta nella sala consiliare "Trento Longaretti" in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, hanno partecipato tante rappresentanti di ieri e di oggi del Consiglio, il nuovo direttore generale di Asst Bergamo Ovest Giovanni Palazzo, il nuovo direttore socio-sanitario Pietro Tronconi, il commissario capo di polizia Daniele Bena, il comandante della polizia locale Giovanni Vinciguerra, il comandante della stazione cittadina dei carabinieri Luca Bencivenga e la vicepresidente della Commissione Pari Opportunità Anna Maria Frigerio.

"Questo organismo si adopera a rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione della parità sociale, politica, lavorativa e salariale – ha esordito il vicesindaco Pinuccia Prandina – In vent’anni, di passi avanti ne abbiamo fatti, ma ce ne sono ancora tanti da fare. Personalmente, devo ringraziare questo Consiglio, ricordando che dalla delibera di Giunta del 2002 a oggi ha sempre fatto della sua partecipazione un vero volontariato sociale".

"Con quella delibera – le ha fatto eco l’allora sindaco Giorgio Zordan, attuale presidente della Pro loco – abbiamo costituito una realtà che già esisteva a Treviglio, ovvero una presenza femminile organizzata che sensibilizzava l’Amministrazione nell’interesse della prospettiva femminile. L’augurio è che oggi il Consiglio possa continuare la sua attività ponendo sempre maggiore attenzione sulle donne del nostro territorio".

Le donne protagoniste

Ed è stato proprio questo l’obiettivo perseguito da tutte le presidenti che in questi vent’anni si sono succedute alla guida del Consiglio.

"Dopo tante battaglie vinte, oggi il Consiglio delle donne deve arrivare a ottenere la possibilità di fornire il proprio punto di vista su tutte le scelte politiche che riguardano la nostra città – ha dichiarato la prima presidente Patrizia Siliprandi – Dobbiamo imparare che il contributo delle donne è prezioso per le politiche di una città tanto quanto quello degli uomini".

Per evitare la perdita di un tale contributo, è stato necessario riconoscere la natura istituzionale del Consiglio.

"Durante i miei anni di mandato – ha raccontato la seconda presidente Simona Bussini – ci siamo battute affinché alla delibera di costituzione del 2002 seguisse quella di istituzionalizzazione. Il Consiglio infatti, non era una semplice commissione consiliare e doveva essere inserito a tutti gli effetti all’interno dello statuto comunale come organismo istituzionale, per continuare a esistere indipendentemente dalla forza politica al potere, dando voce alla competenza delle donne nelle varie decisioni politiche e facendo da tramite tra l’Amministrazione e tutte le associazioni che si occupavano di tematiche femminili".

"Mettere insieme i diversi linguaggi però, non è stato semplice – ha proseguito la terza presidente Milva Facchetti – Ma se l’attuale Amministrazione ci dà ancora casa, vuol dire che siamo state e continuiamo a essere utili. Oggi a fare la differenza non è il numero delle donne che siedono in Consiglio comunale, bensì che queste donne facciano politica e lascino qualcosa per tutte le altre donne".

Il Consiglio: gli anni della pandemia

A loro e alla società cui appartengono sono stati consegnati gli insegnamenti tratti dalle diverse iniziative di cui il Consiglio si è reso promotore.

"Tra queste iniziative – ha riferito Domenica Manzoni, presidente tra il 2012 e il 2016 – alcune, come il corso gratuito sull’antiaggressione alle donne e il convegno sulla ludopatia, hanno fatto sbocciare pure la collaborazione con le forze dell’ordine e con Asst".

Tale collaborazione si è poi rivelata fondamentale negli anni della pandemia, che coincisero con la fine del mandato di Silvia Agazzi:

"Il Covid non ci ha impedito di affrontare tanti temi, tra cui la lotta alla violenza contro le donne che abbiamo deciso di affrontare all’interno delle scuole perché convinte che fosse e sia importante partire con l’educazione e la sensibilizzazione fin dall’adolescenza".

Il "Grazie" dell'Amministrazione comunale

L’eredità di Agazzi è stata raccolta nel 2022 da Katia Cogo. Assente alla cerimonia per motivi di salute, l’attuale presidente ha fatto arrivare i suoi saluti attraverso l’assessore al Bilancio Valentina Tugnoli:

"Fin dalla mia elezione, ho avvertito l’esigenza di creare una sinergia tra il Consiglio e le varie istituzioni che lo circondano, perché è necessario unire gli sforzi per combattere la violenza e la disparità di genere. Nei miei primi due anni di mandato sono state organizzate tante iniziative, come il corso di empowerment femminile e la campagna contro i femminicidi. Nei prossimi anni ci sarà ancora molto da fare, ma andremo avanti con entusiasmo". E con il sostegno dell’Amministrazione, come ribadito dal sindaco Juri Imeri: "La presenza di un numero sempre maggiore di donne nel nostro Comune ci permette di avere a disposizione diversi punti di vista per amministrare la nostra città. Questo ventennale serve a ricordare da dove siamo partiti e quanta strada è stata fatta, ma anche per rilanciare il mondo femminile".

Articolo di Fabiola Graziano

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