Treviglio

Liste d'attesa, code al Pronto soccorso e carenza di medici di base nel convegno al Tnt

L'incontro "Prendiamoci cura della sanità pubblica" organizzato dal Partito Democratico si è tenuto mercoledì nello Spazio Hub

Liste d'attesa, code al Pronto soccorso e carenza di medici di base nel convegno al Tnt
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Liste d’attesa infinite, pronto soccorso saturi e medici di base introvabili. Sono stati questi gli argomenti principi del convegno "Prendiamoci cura della sanità pubblica" organizzato dal Partito Democratico mercoledì sera presso lo Spazio Hub di piazza Garibaldi.

I punti critici della sanità pubblica

"Abbiamo allestito questa serata per farci portavoce dei bisogni dei nostri concittadini e trasmettere le loro richieste a chi prende le decisioni in ambito sanitario – ha esordito la capogruppo Matilde Tura, moderatrice della serata – Partendo dalle cose che non funzionano, vogliamo elaborare insieme una proposta politica che sia specchio di un pensiero diverso da quello che ha portato fino a questo punto. Questo perché crediamo che sia possibile una realtà diversa in cui ci diciamo chiaramente che non è normale non avere un medico di base, dover pagare per poter fare subito una visita, veder garantito il proprio diritto alla salute soltanto attraverso la propria capacità economica, e non avere di conseguenza un accesso equo ai servizi e all’assistenza".

Su questa inversione di rotta ha già iniziato a lavorare il nuovo direttore generale di Asst Bergamo Ovest Giovanni Palazzo.

"La nostra azienda ha due ospedali, quello di Treviglio e quello di Romano, che hanno dimensioni diverse – ha riferito – A Treviglio vengono accolti quotidianamente circa 150-200 pazienti, mentre a Romano il loro numero si aggira sui 60-80. Oltre ad avviare alcuni lavori di ristrutturazione per rendere i nostri pronto soccorso più accoglienti per pazienti e accompagnatori, abbiamo avviato un’analisi sui tempi di attesa del paziente nelle nostre strutture, da quando fa accesso al pronto soccorso a quando viene dimesso, per dimostrare che l’attesa stessa non è dovuta a questioni di negligenza o inefficienza, bensì a questioni fisiologiche di gestione del problema di salute riscontrato nel paziente. Alle liste d’attesa poi, fanno capo sia le prestazioni ambulatoriali che i ricoveri. Nello specifico, annualmente nella nostra azienda facciamo 17mila ricoveri e 800mila prestazioni ambulatoriali. Di fronte a questi numeri, con alcune prestazioni facciamo un po’ di fatica a garantire tempistiche ristrette, specie se si tratta di dermatologia, radiologia e diabetologia. Per questo, stiamo cercando di attuare una politica di reclutamento più forte in queste tipologie di prestazione indicendo diversi concorsi a cui in tanti stanno rispondendo in maniera positiva".

La carenza dei medici di base

Non si può dire lo stesso invece per i medici di base, la cui carenza sta diventando sempre più allarmante.

"I medici di medicina generale mancano perché i neo-laureati non scelgono di intraprendere il corso di specializzazione in medicina generale, sia perché comporta carichi di lavoro eccessivi, sia perché non consente di svolgere attività libero-professionali – ha precisato Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Bergamo – Per risolvere il problema, è necessario che la professione del medico di base torni a essere appetibile, non da un punto di vista remunerativo perché le risorse a disposizione sono già poche, bensì da un punto di vista burocratico creando le condizioni affinché i medici di medicina generale possano aggregarsi in studi associati usufruendo di personale amministrativo e snellendo i doveri burocratici che ad oggi li sommergono".

Budget sanitari in base ai veri bisogni

A tali proposte è stata poi aggiunta quella del consigliere regionale del Pd Davide Casati.

"Negli ultimi 30 anni, in Regione Lombardia non c’è stata alcuna pianificazione sulle risorse destinate alla sanità e non è stato posto alcun vincolo al loro utilizzo – ha affermato – Nel nostro sistema sanitario regionale ideale, al momento dell’assegnazione del budget a una struttura sanitaria, andrebbe anche detto cosa farci con quel budget fino all’ultimo centesimo, analizzando a monte tutti i servizi mancanti e necessari. Quello che chiediamo quindi, è che si possa modificare l’impostazione, procedendo un passo alla volta perché ci troviamo di fronte a un sistema incancrenito da 30 anni. Gradualmente, potremmo definire e modellare i budget sanitari in base ai veri bisogni della popolazione".

In Lombardia sempre più anziani

Una popolazione, quella lombarda, sempre più anziana e, in quanto tale, con un bisogno assistenziale sempre più elevato che attualmente non può essere garantito, come confermato da Cesare Lombardi della Rsa "Anni Sereni": "Alla nostra struttura accedono anziani e persone con fragilità di Treviglio, Caravaggio e Fara. Al momento abbiamo 133 persone in lista d’attesa per Treviglio, 68 per Caravaggio e 38 per Fara, ma a preoccupare sono le tempistiche di attesa visto che purtroppo superano l’anno. Per dedicare più tempo all’assistenza alla persona però, si potrebbe intraprendere la strada della collaborazione tra le varie strutture sanitarie, sociosanitarie e sociali già presenti sul territorio".

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