L’accordo è scaduto da quasi tre anni, ma la moschea resta in Corso Europa
A riaccendere i riflettori sul tema è stata la minoranza "Insieme per Ciserano" che nei giorni scorsi ha presentato un’interpellanza
Ad aprile saranno passati tre anni dalla scadenza dell’accordo che ha permesso all’associazione Ar-Rahma di utilizzare il capannone di Corso Europa come moschea. Tre anni durante i quali poco si è mosso per trovare una soluzione alternativa a quella ciseranese, da subito definita come provvisoria.
Si torna a parlare della moschea
A riaccendere i riflettori sul tema è stata la minoranza "Insieme per Ciserano" che nei giorni scorsi ha presentato un’interpellanza firmata dai tre consiglieri Gregorio Zucchinali, Cinzia Guarnieri e Roberto Arrigoni.
"Premesso che la struttura utilizzata in Corso Europa 49 risulterebbe avere come destinazione urbanistica, ai sensi del Pgt vigente, quella di area produttiva - hanno esordito nel documento - In relazione alle nostre interpellanze del 2021 chiediamo al sindaco di riferire quanto concretamente sia stato sviluppato dall’Amministrazione in questi anni. Chiediamo, inoltre, se in tempi brevi e certi, in ottemperanza all'accordo sottoscritto con l’Associazione Culturale Ar-Rama il 15 aprile 2019, si intenda far rispettare con idonei provvedimenti quanto stabilito: se questa Amministrazione sia intenzionata a far rispettare l'impegno relativo al trasferimento in altro luogo del Centro Culturale visto che sono trascorsi i due anni concessi e se vi sia stata la verifica, o lo sarà, dell'utilizzo per le attività culturali. Risulterebbe infatti, l'utilizzo della struttura di Corso Europa 49 consentito in tacita proroga in dispregio alle norme e regolamenti vigenti".
Accordo scaduto da tre anni
Cinque anni e una pandemia dopo la firma dell’accordo, coordinato dalla Prefettura, la situazione, infatti, sembra ancora la stessa. Di certo non sono cambiati i problemi viabilistici legati all’assenza di parcheggio che, soprattutto il venerdì in occasione della preghiera, manda al collasso Corso Europa (già messa a dura prova da un cantiere ancora aperto, ndr) non senza situazioni di pericolo.
"L’associazione sta continuando a cercare un immobile adatto - ha confermato il sindaco Caterina Vitali - Ha partecipato a due aste senza però riuscire ad aggiudicarsi l’acquisto. La soluzione di Corso Europa ha carattere di provvisorietà, non è certo definitiva. Tuttavia non è semplice trovare un luogo idoneo e in assenza di una soluzione è difficile intraprendere azioni diverse dalla continua sollecitazione nei confronti dell’associazione".
Sui lavori effettuati negli ultimi mesi la prima cittadina ha evidenziato come "trattandosi di un edificio privato e di loro proprietà possono apportare le migliorie che ritengono opportune, come avvenuto per la recinzione, fermo restando il controllo delle pratiche edilizie".
"La Prefettura era stata piuttosto chiara - ha concluso Vitali - L’accordo sarebbe rimasto valido finché ce ne fosse stata necessità e quindi fino a quanto non verrà individuato un altro immobile idoneo".