Arriva un altro supermercato, riesplode la polemica politica
La Giunta ha approvato il piano che prevede la realizzazione di un'area commerciale nei pressi dell'antica chiesa di San Maurizio
E’ in arrivo un nuovo supermercato. La Giunta comunale ha approvato lunedì 12 febbraio 2024 il Piano attuativo "San Maurizio" nell’area a ridosso del cavalcavia "Baslini", tra le vie Calvenzano e Roggia Moschetta.
Un nuovo supermercato
Si tratta di un’area che contiene al suo interno l’antica chiesa di San Maurizio (nella foto), negli anni diventata cascina, un edificio che ha 1.300 anni di storia e che ha contribuito a dare vita a Treviglio: dall’unione della località Portoli, di cui era il cuore pulsante, con Cusarola e Pisgnano, le famose "tre ville", nacque infatti la città. La chiesetta è quindi forse la più antica testimonianza sulle origini di Treviglio. Tanto che tra il 2005 e il 2012 fu attivo un comitato, guidato dal giornalista Roberto Fabbrucci, che aveva l’obiettivo di salvare San Maurizio. "Avevamo raggiunto l’accordo per un piano integrato, un progetto e, con l’adesione della cassa rurale, l’acquisto dell’area e la ristrutturazione, oltre che la messa in sicurezza della cascina", ha ricordato Fabbrucci. Poi il progetto si arenò e ora il futuro della chiesetta è quello di trasformarsi in un’attività commerciale, comprendente un supermercato.
L'intervento
La famiglia Minini, proprietaria dell’area di 28 mila metri quadrati dove sorgerà il supermercato , ha ottenuto il via libera dell’Amministrazione comunale. Il progetto prevede la realizzazione di tre lotti funzionali e di una area verde circostante la Cascina San Maurizio, collegati tra loro da viabilità pubblica e dotata di parcheggi privati di uso pubblico. Il lotto prevede la realizzazione di un impianto di distribuzione carburante, nella fattispecie una "Pompa bianca"; nel lotto B sorgerà una media struttura di vendita di tipo alimentare e non, per una superficie di vendita di 2.499 metri quadrati; nel lotto C, infine, verranno realizzate due medie strutture di vendita per totali 1.800 metri quadrati. Ci sarebbe poi il quarto lotto, quello appunto dove sorge la cascina San Maurizio, attualmente in stato di forte degrado, che in futuro, grazie alla riqualificazione, potrà diventare un negozio o un ristorante. E’ comunque prevista la sua "protezione" con un’area verde.
Il Pd all'attacco
La notizia che in città arriverà un nuovo supermercato, il 14esimo, ha riacceso le polemiche per le decisione dell’Amministrazione di dare l’ok a un nuovo punto vendita. In particolare, a prendere posizione il Partito Democratico, dopo che il sindaco Juri Imeri, nelle prime dichiarazioni alla stampa, aveva sottolineato che questo piano attuativo è conforme al Pgt che fu adottato dalla giunta Borghi di centrosinistra e poi approvato nel 2012 dal centrodestra. Affermazioni che il principale partito di opposizione ha respinto al mittente.
"La scelta di insediare un supermercato con annesse pompe di benzina è dell’amministrazione Imeri, contrariamente a quanto affermato dal sindaco alla stampa - è scritto in un comunicato del Pd - Fino al gennaio 2021, infatti, il Pgt, approvato sempre da questa maggioranza, non consentiva l’insediamento di supermercati in quell’area, che invece deriva dall’accoglimento da parte della maggioranza guidata da Imeri di una specifica richiesta della proprietà di ammettere quale categoria di utilizzazione principale dell’area 'esercizi commerciali al minuto e somministrazione alimenti e bevande fino alla media struttura'. Capiamo l’imbarazzo del sindaco che non sa più come giustificare il proliferare di supermercati, ma che almeno si prenda le responsabilità delle scelte sue e della sua maggioranza".
Il sindaco si difende
Il sindaco resta però fermo sulle sue posizioni e conferma quanto già detto alla stampa.
"Il Pgt e i suoi documenti sono pubblici e facilmente verificabili - ha replicato Imeri - Il Pgt pensato e proposto dall’Amministrazione di centrosinistra prevedeva nell’ambito 'AT2.a San Maurizio' le seguenti funzioni: 'attività del settore commerciale, ivi incluse: esercizi di vicinato, medie strutture di vendita di tipo 1 e 2; residenza, attività del settore terziario, produzione di beni direzionali, professionali e assistenziali, attività del settore ricettivo'. Gli indici e i parametri urbanistici erano: 10 mila mq di superficie realizzabile, di cui 3 mila commerciale, 1.400 terziario, 4.600 residenza e mille ricettivo. Parliamo quindi di quasi il doppio di superficie rispetto ai 5.735 mq del piano che abbiamo approvato. Ci si dimentica poi spesso che esistono i diritti dei proprietari che, nel rispetto delle decisioni assunte dal Consiglio comunale, attuano le previsioni urbanistiche. Inoltre, le prescrizioni indicate, consentono di tutelare la testimonianza di San Maurizio e di migliorare viabilità e sicurezza e aree verdi del comparto".
Legambiente: "Altro cemento"
Non solo la politica si sta occupando della questione "San Maurizio". Anche il Circolo di Legambiente "Terre del Gerundo" ha detto la sua in merito.
"L’ex chiesa di San Maurizio costituisce un inestimabile documento per la storia di Treviglio, poiché si trova dove la tradizione colloca la villa Portoli - hanno sottolineato gli ambientalisti in un comunicato - la messa in luce della struttura della chiesa potrebbe costituire un primo passo per la messa in luce anche di altre testimonianze del passato. Visto il numero di supermercati, stiamo raggiungendo quota 20, e di aree commerciali a Treviglio, viene da chiedersi a chi è utile questo progetto. A chi costruisce sicuramente. Ai cittadini? Non è certo. Di sicuro non all’ambiente. Avremo un’altra area cementificata e un aumento di traffico, già consistente in quella zona".
La preoccupazione di Treviglio Aperta
Preoccupata soprattutto per il destino della chiesetta di San Maurizio anche l’associazione "Treviglio Aperta".
"Guardiamo con sgomento a questa nuova iniziativa, che vede un pezzo della nostra storia relegato in un angolino circondato da sempre più cemento e traffico, nel nome di uno sviluppo che non tiene conto dei bisogni espressi dalla popolazione, che è già servita da esercizi commerciali esistenti e di prossima apertura collocati nel perimetro comunale - ha commentato la presidente Silvia Odone - Pensiamo che sia giunta l’ora di aprire una riflessione condivisa sulla direzione che si vuol dare al futuro di Treviglio, svincolato dalle logiche commerciali e attento invece a uno sviluppo sostenibile per le persone e per l’ambiente. La promessa di un recupero dell’edificio, che avverrebbe nel quadro del progetto, non rende in alcun modo accettabile questo ulteriore intervento su un territorio che negli ultimi anni ha visto un proliferare di strutture commerciali, intaccando aree a verde e spazi del territorio in modo sempre più invasivo. Stiamo quindi valutando di presentare, come previsto dal procedimento in essere, un’osservazione in merito".