Ghisalba

Qualcuno guarderà il mondo con gli occhi della dolce Flavia

La 40enne disabile spentasi martedì 30 gennaio ha donato le sue cornee

Qualcuno guarderà il mondo con gli occhi della dolce Flavia
Pubblicato:
Aggiornato:

La comunità di Ghisalba piange Flavia Vezzoli, disabile mancata a 40 anni, che ha donato le sue cornee.

L'addio a Flavia Vezzoli, morta a 40 anni

La sindrome di West, l'encefalopatia epilettica più frequente che l'ha colpita quando aveva pochi mesi, le ha impedito di vivere la sua vita nel pieno delle sue facoltà, ma a Flavia Vezzoli non è mai mancato l'amore. Quello, mai. La sua famiglia l'ha adorata e sostenuta in tutto, anche se a un certo punto ha vissuto la separazione dei genitori. Dopo aver abitato a Martinengo infatti, sei anni fa si era trasferita a Ghisalba solo con la madre Maria Ferranti, in via Privata 5, e frequentava un centro diurno a Calcio. Una vita serena, anche se non facile, in una casa fatta su misura per lei che adesso alla madre sembra tremendamente vuota. Tutti in paese la conoscevano e le volevano bene, e sono stati tantissimi coloro che le hanno fatto visita e hanno partecipato ai funerali celebrati giovedì primo febbraio, nella chiesa parrocchiale.

 

Flavia Vezzoli

A raccontare la storia di Flavia è la madre, 75 anni, che viveva per lei.

"Quando è nata era una bimba bellissima, con due occhioni azzurri, e precoce, a tre mesi abbozzava già la parola mamma - ha detto con lo sguardo velato di tristezza - poi una tetraparesi e la sindrome di West le hanno impedito di parlare e costretta a portare il corsetto tutta la vita: secondo i medici non avrebbe nemmeno dovuto camminare ma lei ce l'ha fatta, almeno fino al Covid. Si è ammalata due volte in sei mesi, perdendo parecchio peso, era arrivata a 25 kg. Grazie al cielo si è ripresa e stava bene ma era priva di anticorpi, così le ho fatto assumere tanti ricostituenti. Non sono però bastati quando io mi sono ammalata d'influenza... nonostante tutte le precauzioni adottate, l'ha presa anche lei ed è degenerata in polmonite: è stata ricoverata in ospedale a Romano ma non c'è stato nulla da fare. Mi porto dentro questo peso... Medici e infermieri sono stati meravigliosi, li ringrazio di  cuore per tutto quello che hanno fatto".

"Era speciale"

Una donna con il cuore di bambina, che ha smesso di battere martedì 30 gennaio.

"La sua infanzia l'ha trascorsa tra la scuola materna e quella elementare, le maestre la adoravano - ha continuato Maria, con gli occhi rossi - così anche al centro diurno che ha frequentato qui in paese e poi a Calcio, dove è stato trasferito. Il suo rapporto con le sorelle Michela ed Elena era bellissimo, quest'ultima vive qui vicino e la portava al lago, al mare, loro tre si volevano davvero bene. Flavia era buona, capiva tutto e rubava il bene a chiunque... Era speciale. Io e lei vivevamo come in simbiosi, amava essere abbracciata e baciata, le parlavo sempre. Non si separava mai dai suoi giochi, un paio se li portava anche a letto ma se fosse stato per lei li avrebbe voluti tutti. Era una persona socievole ma ma guai a toccarglieli. Aspettava con impazienza i regali alle feste: in particolare la sua preferita era santa Lucia, la adorava. L'altra sua passione era il cibo: era una buona forchetta, mangiava di tutto, dall'antipasto al dolce. Quando si avvicinava l'ora di pranzo si faceva sentire..."

Sull'immaginetta che la ricorda la famiglia ha voluto fosse scritto: "Ci hai insegnato tutto tranne che a vivere senza di te".

"Lei mi ha insegnato tante di quelle cose... - ha detto ancora la mamma - sapeva infondermi calma, serenità e pace... In tantissimi sono passati per una visita, ringrazio tutti di cuore".

Dopo le esequie la salma è stata tumulata nel cimitero cittadino.

"Adorava santa Lucia e ora qualcuno vedrà attraverso i suoi occhi"

Flavia ha dispensato tanto amore mentre era in vita, e anche dopo la sua dipartita non ha cessato di farlo. Grazie a lei, che amava tanto santa Lucia, la santa non vedente, qualcuno tornerà a vedere la luce.

"Flavia ha donato le sue cornee - ha rivelato la sorella Michela - l'ospedale di Romano ci ha chiesto la disponibilità e noi abbiamo subito acconsentito. Mia sorella soffriva di diverse patologie ma i tessuti poteva donarli e quindi non ci abbiamo pensato due volte: siamo incredibilmente felici di sapere che qualcuno potrà vivere tutto quello che lei non ha potuto... Flavia era puro amore, pura luce".

 

Seguici sui nostri canali