Il Centro donatori di midollo osseo taglia il traguardo delle 17mila iscrizioni
Nel 2023, infatti, sono state 528 le iscrizioni complessive e 12 le donazioni effettive di midollo osseo da donatori non consanguinei
Si chiama Beatrice, ha 25 anni, ed è il donatore numero 17mila iscritto al Centro donatori di midollo osseo dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Un numero che posiziona Bergamo ai primi posti in Italia per volume di attività: nel 2023, infatti, sono state 528 le iscrizioni complessive e 12 le donazioni effettive di midollo osseo da donatori non consanguinei.
Il trapianto di midollo osseo
La donazione di cellule staminali emopoietiche è il punto di partenza per effettuare il trapianto di cellule staminali emopoietiche, una delle strategie terapeutiche più importanti nella cura di gravi malattie del sangue, sia maligne (quali leucemie, linfomi) che non maligne (quali talassemie o drepanocitosi). Con il trapianto di cellule staminali emopoietiche si sostituisce il midollo osseo malato con un midollo osseo sano, allo scopo di ristabilire la normale produzione delle cellule del sangue.
La procedura per il trapianto di cellule staminali emopoietiche prevede due fasi principali: la prima è mirata alla distruzione delle cellule midollari del paziente per mezzo dell’uso controllato di farmaci chemioterapici e/o di radiazioni; la seconda consiste nella ricostituzione del patrimonio midollare del paziente tramite l’infusione per via endovenosa (in maniera del tutto simile a una normale trasfusione) delle cellule staminali prelevate dal donatore.
Beatrice, la numero 17mila
“Ho scelto di iscrivermi al registro – ha commentato Beatrice – quando ho saputo che, per chi non ha un donatore consanguineo, la speranza di trovare un midollo compatibile per il trapianto è legata all’esistenza del maggior numero possibile di donatori. Infatti solo un donatore su 100.000 è compatibile con chi è in attesa di trapianto: come dire una sola persona in un grande stadio completamente gremito di gente. Iscriversi al registro è un gesto semplice ma che davvero può fare la differenza per la vita di un’altra persona.”
La donazione e il registro Ibmdr
La donazione di cellule staminali emopoietiche può avvenire da un donatore familiare oppure da un donatore non familiare, cioè estraneo alla famiglia. Questa seconda modalità è molto importante perché la più frequente: corrisponde infatti ad oltre la metà dei trapianti di cellule staminali emopoietiche eseguite nel mondo ogni anno.
Per aumentare il più possibile il bacino di potenziali donatori non familiari di cellule staminali emopoietiche, nel 1989 è stato istituito il Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo, noto a livello internazionale come Italian Bone Marrow Donor Registry (IBMDR). Il Registro IBMDR, da sempre ospitato nel Laboratorio di Istocompatibilità dell’ospedale Galliera di Genova, è una grande rete che consente di condividere in Italia e all’estero, tramite la connessione con analoghi Registri degli altri paesi del mondo, i dati genetici dei potenziali donatori di cellule staminali emopoietiche.
Quando un paziente, in uno qualsiasi dei paesi del mondo che aderiscono al programma, ha bisogno di un trapianto di midollo osseo viene avviata una ricerca nel Registro Internazionale per individuare un donatore geneticamente compatibile che, se è presente, viene chiamato dal Centro Donatori di afferenza per effettuare la donazione di cellule staminali emopoietiche.
Il Centro donatori di midollo osseo bergamasco
Il Centro donatori di midollo osseo della provincia di Bergamo è attivo dal 1991 nell’ambito del Servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale (SC SIMT) dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, attualmente diretto da Luca Barcella. Da allora sono stati iscritti nel Registro IBMDR 17mila potenziali donatori, di cui 528 nel solo corso del 2023, dati che posizionano questo Centro ai primi posti in Italia per volume di attività.
All’interno del Centro donatori è attivo il Laboratorio di Immunogenetica, guidato da Laura Castellani, che effettua il test di tipizzazione HLA, l’esame che consente di definire le caratteristiche genetiche responsabili della compatibilità tra donatori e pazienti. Il laboratorio, unico nel suo genere nella provincia di Bergamo, dal 2005 è accreditato dalla European Federation for Immunogenetics (EFI) che certifica il mantenimento di alti livelli qualitativi necessari per operare nell’ambito dei Programmi di Trapianto di midollo osseo a livello italiano e internazionale.
La prima donazione nel 1994
A Bergamo la prima donazione di midollo è stata eseguita nel 1994 e in seguito sono state effettuate 197 donazioni per Centri Trapianto italiani ed esteri (Argentina, Macedonia, Germania, USA, Inghilterra, Spagna, Australia, Svizzera, Grecia, Austria, Svezia, Francia, Canada e Belgio). Il 2023, con 12 donazioni, è stato un anno record per le donazioni di midollo osseo da donatori non consanguinei.
Come iscriversi al registro
Iscriversi al Registro Italiano dei Donatori di Midollo Osseo è semplice: basta avere meno di 36 anni, essere in buone condizioni di salute e avere un peso di almeno 50 Kg. Una volta accertata l’idoneità è sufficiente effettuare un prelievo di sangue o di saliva al Centro Donatori dell’ospedale di Bergamo (tel. 0352678190 – immunogenetica.simt@asst-pg23.it), o in uno dei Poli di Reclutamento presenti nei Servizi Immunotrasfusionali dell’ASST Bergamo EST e OVEST o presso le Unità Mobili. Una volta effettuata la tipizzazione HLA si viene iscritti nel Registro e si resta in attesa di una chiamata, che può arrivare fino al cinquantacinquesimo anno di età.
“La grande sensibilità della popolazione bergamasca e il lavoro di sensibilizzazione svolto dalle associazioni di volontariato, come Admo e Federica Albergoni Onlus, garantiscono per tanti pazienti questa importante terapia – ha commentato Laura Castellani - Grande riconoscenza va alle 197 persone che hanno ad oggi donato le cellule staminali del proprio midollo osseo e a tutti i 17mila potenziali donatori bergamaschi già inseriti nel Registro. La loro scelta ha consentito di salvare fino ad oggi tante vite umane e permetterà nel futuro, a qualcun altro nel mondo, di avere un’opportunità per guarire da gravi malattie”.