De Maestri assenteista, la minoranza chiede le dimissioni
Interpellanza del consigliere Bruno Stefanutto per fare luce sulla questione. Il sindaco Raimondi «Un attacco dai toni violenti»
Fuoco e fiamme nel corso dell'ultimo Consiglio comunale di Pieranica, nel mirino Andrea De Maestri, consigliere di maggioranza accusato di ripetuto assenteismo dai lavori in sala consiliare.
Assente nove volte su dieci
«Da una analisi delle presenze in Consiglio comunale, si evidenzia che il consigliere Andrea De Maestri, è risultato assente in nove occasioni su dieci, compresa una convocazione ordinaria – ha dichiarato Bruno Stefanutto, capogruppo della minoranza, recitando l'interpellanza presentata alla Giunta - Comprendiamo gli impedimenti legati al proprio lavoro e gli impegni quotidiani, e tutti noi siamo stati saltuariamente assenti, ma tale situazione solleva questioni relative al corretto adempimento dei propri doveri e alla giusta rappresentanza dei cittadini in Consiglio comunale». Spalmate su un anno e mezzo di lavoro, le assenze del consigliere sono sempre state giustificate correttamente e per tempo, come sottolineato dallo stesso De Maestri a fine seduta, ma Stefanutto, capogruppo della minoranza, ha rilanciato: «Non era meglio se ti dimettevi?».
"Ingiustificato accanimento"
Dura la replica del sindaco, Valter Raimondi, che ha accusato la minoranza e in particolar modo Stefanutto, di usare toni violenti, specchio di un vuoto di idee tradottosi in un ingiustificato accanimento sul consigliere De Maestri. «La responsabilità che i consiglieri hanno assunto nei confronti dei cittadini non si traduce con la sola presenza in Consiglio. De Maestri è un valore aggiunto per la nostra Amministrazione, questo è fuori di dubbio – ha continuato Raimondi, dicendosi deluso dalla deriva provocatoria del discorso - Sono rammaricato perché qualcuno, fra i banchi della minoranza, si era perfino complimentato quando il consigliere De Maestri entrò nella nostra Giunta».
La palla alla minoranza
Sentendosi chiamato in causa, il consigliere di minoranza Angelo Luppo ha chiesto diritto di replica, ma il sindaco ha respinto l’interpellanza, invitando la controparte a presentare un’istanza scritta qualora intenda proseguire su questa linea. Lo statuto prevede infatti che la decadenza del consigliere comunale sia automatica quando quest’ultimo, senza giustificati motivi, non partecipa a una completa seduta ordinaria. Tocca ora alla minoranza avviare un procedimento amministrativo di contestazione.