Addio ad Alexander, ha abbattuto le barriere girando il mondo sulla sedia a rotelle
Ha raccontato le sue esperienze di viaggio in “Ombelico India”, collaborando anche con alcune associazioni del territorio che lo hanno salutato sui social
Arcene ha dato l'addio ad Alexander Caltagirone: appassionato di scrittura, viaggi e fotografia, si è spento la notte di Natale a 46 anni a seguito di un ictus che lo aveva colpito a metà dicembre e che aveva compromesso il suo quadro clinico già minato dall’atassia, il disturbo nervoso dei movimenti che da diversi anni lo costringeva a vivere in carrozzina.
Addio ad Alexander Caltagirone
La comunità piange Alexander Caltagirone, il quarantaseienne originario di Agrigento e residente in via Merisi ad Arcene che era stato capace di superare le barriere della sua disabilità andando in giro per il mondo a bordo della sua sedia a rotelle. Classe 1977, appassionato di scrittura, viaggi e fotografia, Alex si è spento la notte di Natale alla "Fondazione San Giuliano" tra le braccia di mamma Tina e papà Enzo, a seguito di un ictus che lo aveva colpito a metà dicembre e che aveva compromesso il suo quadro clinico già minato dall’atassia, il disturbo nervoso dei movimenti che da diversi anni lo costringeva a vivere in carrozzina.
Quest’ultima però, non aveva mai rappresentato un limite fisico per Caltagirone, che amava considerarla piuttosto una valida compagna di viaggio, in grado di spingere il suo corpo ad andare oltre l’ostacolo della disabilità e i timori da essa derivati.
In sedia a rotelle a scoprire il mondo
In virtù di ciò, a bordo della sua speciale quattro ruote, Alex era riuscito a compiere tutta una serie di imprese da far invidia ai normodotati. Basti pensare sia al suo primo viaggio in India, divenuta poi tappa fissa dei suoi inverni nonché protagonista del suo libro "Ombelico India. Diario di viaggio su quattro ruote" edito nel 2010, sia alla risalita della "Rotta del Sale" nel Parco del Delta del Po da Cervia a Venezia, per un totale di 249 chilometri percorsi con il veloplus, una bicicletta specializzata nel trasporto di disabili.
Grazie a queste esperienze in giro per l’Italia e per il mondo, Caltagirone aveva imparato a guardare alla vita e all’uomo con occhi diversi, gli stessi che nei giorni scorsi hanno permesso a familiari e conoscenti di affrontare il dolore per la sua dipartita.
"Non mi piace cercare una conclusione - scriveva infatti Alex in “Ombelico India” -. Forse mi sono fatto affascinare dall'ottica che vede la vita, l'esistenza di ogni cosa, inserita in un ciclo infinito. Niente finisce, né inizia. Tutto è sempre esistito e sempre esisterà".
Parole profonde che nel 2011 furono fonte di ispirazione per l’omonimo spettacolo teatrale allestito dalla compagnia "Bel Teatro" di Padova e dall’associazione "Mappa Mundi", che decisero di portare in scena i racconti di Caltagirone sul suo primo coraggioso viaggio nella grande Madre India per invitare il pubblico a vivere la propria esistenza terrena libera dalla paura delle difficoltà e dai limiti imposti dalla società.
Proprio come ha fatto Alex che, come si legge nella presentazione del suo libro, "ha sempre amato osservare la gente e le relazioni che nascono da situazioni poco ordinarie; scoprire mondi segreti, nascosti, silenziosi e fragili; studiare e imparare di tutto, per lo più scenari orientali; analizzare alla buona fenomeni sociologici della quotidianità; giocare con le parole ed esprimersi con voce bassa, scrivendo, fotografando, disegnando; esplorare modi alternativi per vivere semplicemente, stare nella natura e commuoversi al sole".
Il ricordo delle associazioni con le quali collaborava
Nel corso degli anni, inoltre, una tale passione per l’avventura e per la scoperta di nuove realtà ha spinto Caltagirone a partecipare attivamente alla vita culturale e associativa della Bassa bergamasca. Non a caso, era solito collaborare con due organizzazioni di volontariato, la "Sguazzi" di Osio Sotto e la "SOS -Solidarietà Orizzonti Sereni Onlus" di Ciserano, che hanno preferito affidare ai social network il proprio ultimo saluto terreno ad Alex.
"Che la sua anima trovi pace nell’eterno ciclo della vita, dove il suo spirito continua a danzare tra i ricordi che ha lasciato - si legge sulla pagina Facebook della “Sguazzi” -. Un raggio di luce nei cuori di coloro che l’hanno amato. Non diciamo addio, ma grazie per il tempo condiviso, perché nella trama infinita dell’esistenza il suo amore perdura oltre i confini della vita terrena".
A questo ringraziamento si sono uniti anche tutti gli iscritti della "SOS", che sempre su Facebook hanno scritto il loro saluto.
"Ciao ragazzo dagli sguardi silenziosi e dagli infiniti sorrisi. Grazie per aver condiviso con noi tantissimi momenti ricchi di allegria. Sarai sempre con noi".