Ruspe pronte a radere al suolo il Centro formazione disabili in disuso: poco distante sorgerà il nuovo asilo nido
I lavori cominciati venerdì 29 riprenderanno martedì 2 gennaio
Il Centro di formazione per persone portatrici di handicap (Cfph) a pochi passi dal centro civico di San Bernardino a Caravaggio sarà raso al suolo, poco distante sorgerà un asilo nido.
Il Cfph fa posto al nido
L'edificio in cemento, realizzato negli anni Settanta e da decenni rimasto vuoto, a breve sarà raso al suolo. Come annunciato tempo fa dal sindaco Claudio Bolandrini sul retro verrà costruito un nuovo asilo nido da 760 metri quadrati che potrà ospitare fino a 50 bambini. Il Comune ha infatti ottenuto un contributo di 1,8 milioni di euro attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza e ha fatto partire il cantiere.
"L'immobile è in disuso da decenni e ormai inagibile e irrecuperabile perché inidoneo rispetto ai requisiti antisismici richiesti per gli edifici pubblici, oltre che rappresentare un ecomostro rispetto al contesto di straordinario valore storico ed artistico del complesso di San Bernardino - ha spiegato il primo cittadino - La demolizione inoltre si rende necessaria per rispettare le richieste dei bandi Pnrr in materia di contenimento di consumo del suolo".
Il nido in città c'è già, ma non basta a soddisfare le richieste, e così l'Amministrazione ha preso due piccioni con una fava: giù l'ecomostro e su l'asilo.
"L'operazione è propedeutica alla realizzazione del nido i cui lavori sono stati consegnati in questi giorni alla ditta Scarpellini - ha precisato - che si è aggiudicata la gara indetta dalla provincia di Bergamo con un ribasso poco inferiore al 9% (6 le offerte pervenute)".
Il progetto delle aule per le elementari rimandato
Oltre al nido l'Amministrazione comunale prevedeva di costruire anche cinque aule in supporto alla scuola elementare «Merisi», da usare eventualmente anche da parte della biblioteca, che alloggia in San Bernardino. Contributo Pnrr di 1,2 milioni di euro alla mano però, piani sono mutati. L'impennata dei prezzi dei materiali di costruzione e impianti fotovoltaici ha fatto riflettere e si è deciso di accantonare il progetto, almeno per il momento.
"Per ora sono in stand by e sarà la prima opera a cui dovremo rinunciare se l'aumento dei costi deve essere coperto solo da risorse comunali. Avendo risorse limitate dobbiamo necessariamente procedere per priorità"