Dal mito di Filemone e Bauci un insegnamento di amore e rispetto per la Secondaria
Partendo da un mito delle "Metamorfosi" di Ovidio, la Dirigente Scolastica ha unito l'educazione ambientale a quella affettiva.
Una quercia e un tiglio alla Secondaria per insegnare ai ragazzi amore e rispetto reciproco. E’ l’iniziativa che fa parte dell’edizione 2023 di "Adotta un albero", promossa e organizzata dal Comitato Tutela Ambiente di Fara. La dirigente scolastica Daniela Grazioli ha puntato sull’educazione civica attraverso il mito ovidiano di Bauci e Filemone.
Il mito narrato dal poeta latino
Per chi non lo conoscesse, il mito narrato all’interno delle "Metamorfosi" del poeta latino narra di una coppia di sposi, Filemone e Bauci, appunto, che pur senza riconoscerle danno ospitalità alle divinità Zeus ed Ermes. Per premiarli della loro bontà d’animo, i due dèi offrono agli ormai anziani coniugi di esaudire qualunque loro desiderio, ma i due chiedono a Zeus semplicemente di poter rimanere uniti anche dopo la morte: così, dopo aver vissuto ancora molti anni insieme, Filemone e Bauci vengono trasformati rispettivamente in una quercia e un tiglio, uniti per il tronco, e diventano, secondo il mito, simbolo di vero amore e rispetto reciproco.
Una quercia e un tiglio alla Secondaria farese
Per questo motivo la dirigente, avendo ricevuto la proposta del Comitato di piantare una quercia da far "adottare" alle attuali classi Prime della Secondaria, ha chiesto ai volontari di affiancarla ad un tiglio, piantumato anch’esso il 21 novembre scorso, in occasione della Giornata nazionale degli alberi. La giornata ha dunque previsto un momento di condivisione in Aula Magna con la lettura del mito di Ovidio e la presentazione dell’installazione realizzata dagli alunni di prima A e C con la collaborazione dei docenti Maria Pia Perone, Roberta Pesenti, Caterina Puca e Federica Tomasoni, all’interno di un momento di riflessione proposto dalla dirigente. All’incontro hanno partecipato anche il sindaco Raffaele Assanelli, il vicesindaco Gianpaolo Borellini e l’assessore all’Istruzione Giusy Modanesi.
La riflessione sui femminicidi
Questa celebrazione è stata anche l’occasione per riflettere sulle drammatiche notizie di femminicidio di questi giorni, e cercare una possibile risposta nel finale del mito – ha dichiarato a margine la dirigente Grazioli – Filemone e Bauci, dopo aver aiutato gli dèi Zeus ed Ermes, non chiedono in cambio il possesso di cose e neanche il possesso l’uno dell’altra, ma chiedono che Zeus li faccia rimanere insieme per sempre, vicini per sempre. Spostano la ricompensa dal piano dell’avere, del possedere relazioni, contatti, a quello dell’essere relazione con l’altro: infatti chiedono che il sentimento del loro amore reciproco sia conservato. Da qui l’invito agli studenti affinché collochino il proprio percorso di crescita dentro questo piano di relazione, non solo materiale e organizzativo, e affinché ognuno possa sempre calarsi nei panni dell’altro in modo empatico, evitando pericolose anestesie disumanizzanti.
A seguire, in giardino, sono state piantumate le due essenze arboree con la collaborazione dei volontari del Comitato, presieduto da Francesco Casulli, il quale ha colto l’occasione per ringraziare a sua volta le autorità e l’istituzione scolastica per l’ospitalità e il sostegno dato all’iniziativa, la quale, quest’anno, ha avuto così il duplice scopo di educare al rispetto delle persone oltre che dell’ambiente.