Violenza sessuale confermata, la ragazza parla con i carabinieri
Il racconto straziante a un maresciallo specializzato in violenza di genere. "E' durato ore. Poi ci siamo abbracciate". I dettagli dell'aggressione
Il volto tumefatto e il collo livido, con i segni della presa dell'uomo. Voleva strangolarla e forse ci sarebbe riuscito, non fossero intervenuti i due altri migranti, allertati dalle urla. Parla con i carabinieri la ragazza violentata ieri a Fontanella.
Un racconto straziante
A raccogliere la testimonianza straziante della vittima è stata una donna: il maresciallo Annalisa Manfreda, della compagnia di Treviglio. Quattro lauree, specializzata nella gestione della violenza di genere, Manfreda ha parlato di un racconto lungo, durato diverse ore e conclusosi con un abbraccio, nelle lacrime. "Con una collega, in borghese, siamo andate in ospedale a parlare con la ragazza - ha spiegato - E' stato un racconto difficile e faticoso. Non è facile fare determinate domande e precisazioni. Indubbiamente era molto provata".
Confermata la violenza
La violenza sessuale, confermata dagli esami, si è consumata nell'antibagno. Il 20enne teneva ferma la porta, mentre la giovane vittima - classe 1997, originaria di un'altra regione italiana ma residente da tempo nella Bassa - gridava a stento. Con le mani di lui alla gola.
Poi l'intervento dei due altri migranti. Massimo riserbo per ora sulla loro identità: si tratta di due africani, non sierraleonesi, anche loro richiedenti asilo. Sono riusciti a fermare la furia del 20enne, e a liberare la ragazza. Intanto, è arrivata la chiamata al 112. Lui, sentendosi braccato, nel giro di qualche manciata di secondi ha cercato la fuga.
Lui si getta dalla finestra
Ha raggiunto il primo piano della cascina e si è lanciato nel vuoto della finestra, per poi fuggire nei campi. Troppo tardi: i carabinieri erano già sul posto e l'hanno circondato. A fermarlo, il maresciallo Murrone, della stazione di Calcio. L'accusa per ora è di violenza sessuale aggravata dalla minorata difesa e lesioni aggravate. Non è tecnicamente in arresto, ma in stato di fermo indiziario. Domani, sabato, comparirà davanti al giudice per l'interrogatorio di convalida.