Vaccini a scuola: «Staneremo le autocertificazioni tarocche»

Il caso della mamma offanenghese Paola Riviera ha sollevato i dubbi dei primi cittadini cremaschi

Vaccini a scuola: «Staneremo le autocertificazioni tarocche»
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L'assemblea distrettuale dei sindaci di martedì pomeriggio in Comune a Crema

«Staniamo chi non vaccina e presenta autocertificazioni taroccate»: per il direttore sanitario del «Maggiore» Ermanna Derelli bisogna tenere il pugno duro.
Il confronto sul caldissimo tema dei vaccini è scaturito durante l’assemblea distrettuale dei sindaci del territorio cremasco, tenutasi martedì pomeriggio in sala consigliare.
I primi cittadini presenti non hanno perso tempo nel chiedere come comportarsi di fronte a genitori che volessero portare i propri figli a scuola senza essere sottoposti alla campagna vaccinale, da quest’anno obbligatoria per legge. Qualcuno, infatti, si è già trovato di fronte a qualche problema.

Il caso a Offanengo: mamma Paola sul piede di guerra

Mamma Paola Riviera

E’ il caso di Paola Riviera, residente a Offanengo con il compagno e la figlia Emma, 2 anni e 3 mesi, che dallo scorso anno frequenta l’asilo nido del paese ma che venerdì è stata esclusa dalle lezioni. «Attraverso l’associazione Comilva ho presentato una autocertificazione atipica preparata da un pool di avvocati e consentita dalla legge - ha spiegato  - Sono stata informata, però, che mia figlia non sarebbe stata ammessa all’asilo. Ho quindi chiesto di incontrare il sindaco di Offanengo Gianni Rossoni, incontro che si è tenuto giovedì pomeriggio. Il sindaco non aveva la benchè minima voglia di ascoltarci e trovare un punto d’incontro». Venerdì mattina, come promesso, Paola ha portato Emma all’asilo ma le educatrici , a seguito delle disposizioni del sindaco, non l’hanno accettata. «Noi abbiamo tempo fino al 31 marzo per vaccinare la bambina - ha concluso Riviera - Non abbiamo chiesto la luna ma solo ciò che è di nostro diritto ma l’ASL si nasconda dietro a delle scuse». E ora si procederà con i legali. «Procederemo con una denuncia penale nei confronti del sindaco per non aver accettato la bambina e per non aver accettato la nostra autocertificazione». E la piccola chiede cosa sia successo e perchè non trascorra qualche ora all’asilo con gli altri amichetti. «Emma ha capito tutto e mi chiede come mai debba restare a casa con me - ha concluso Riviera - L’obbiettivo è che rientri presto a scuola e chi ha sbagliato pagherà».

 

 

Il sindaco di Offanengo Gianni Rossoni

Il sindaco Rossoni tranquillo: "Ho assolto un mio compito"

«Ho svolto il mio compito applicando la legge». Il sindaco di Offanengo Gianni Rossoni non arretra di un passo per l’esclusione di una bimba di 2 anni dall’asilo nido del paese.
«La mia posizione è chiara e ferma - ha spiegato - Ho incontrato i genitori della bambina e ho spiegato loro quali fossero le prescrizioni della legge ma loro hanno continuato sulla loro linea. Io, dal canto mio, ho ottemperato a quanto deciso dal ministero, portando avanti il mio compito da buon amministratore».
Abbastanza scontato che si arrivasse l’indomani mattina ad una frattura. «Ognuno di noi era convinto sulla propria strada - ha proseguito il primo cittadino - La madre mi aveva detto che avrebbe portato la figlia all’asilo e io l’avevo avvertita che non l’avrei accettata.
Ho dovuto agire in questo modo con sommo dispiacere, sia chiaro, ma ho la responsabilità anche di tutti gli altri bambini del nido: la salute è di tutti».

Il direttore del "Maggiore" per il pugno duro

In primo piano il Direttore sanitario del Maggiore di Crema Ermanna Derelli durante l'intervento

 

 

«Serve vigilanza e dobbiamo essere coesi e uniti, ASST, Comuni, scuole ed educatori - ha aggiunto - Ora come ora siamo qui a parlarne e speriamo non accada nulla ma se dovesse capitare qualcosa la situazione cambierebbe drasticamente. Non è sicuramente un compito facile quello che dovremo affrontare nei prossimi mesi ma bisogna pensare a dei tavoli di lavoro dove unire le forze. Le ASL non dispongono di elenchi e i genitori non presentano a noi queste autocertificazioni taroccate. Dobbiamo stanare queste situazioni - ha concluso - Abbiamo tempo fino al 31 marzo 2018».

 

 

 

 

 

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