25 novembre

Un giglio bianco per Giulia, a Palazzo Pirelli il convegno "Non sei da sola"

I dati relativi al 2022 registrano 5.588 donne in carico ai 54 Centri Antiviolenza presenti nelle 27 reti territoriali regionali

Un giglio bianco per Giulia, a Palazzo Pirelli il convegno "Non sei da sola"
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Anche a Palazzo Pirelli un segno tangibile della lotta contro la violenza sulle donne. Un fiore bianco, simbolo di purezza, posato sulla panchina rossa, simbolo da anni, della lotta a una piaga che ogni anno segna e spesso si porta via troppe donne.

Giornata contro la violenza sulle donne

“Oggi il primo pensiero va a Giulia Cecchetin e alla sua famiglia. Questa terribile vicenda ci racconta, ancora una volta, come la violenza contro le donne debba essere combattuta con le armi della prevenzione, del contrasto, della tutela e del sostegno alle vittime. È in questa direzione che si sta muovendo il Governo con la predisposizione di un pacchetto di azioni per rendere ancora più efficace il Codice Rosso. Mi auguro che su queste misure ci sia un’ampia convergenza da parte di tutte le forze politiche. Abbiamo bisogno che il DDL diventi legge in pochi giorni. Ce lo chiedono le donne, ce lo chiede il Paese”.

Sono state queste le prime parole del Presidente del Consiglio regionale Federico Romani intervenuto ieri pomeriggio al convegno #noinseidasola al Belvedere “Jannacci” di Palazzo Pirelli.

“Ma tutto ciò non basta – ha sottolineato Federico Romani. La violenza contro le donne è, prima di tutto, una battaglia culturale che ha bisogno della capacità di coinvolgere tutti i livelli della società. La vera sfida è prevenire. È un percorso educativo che deve coinvolgere soprattutto le giovani generazioni e deve portare a un cambio di prospettiva. Ci sono uomini spinti da un’idea della donna del tutto inaccettabile, quella di essere ‘proprietà’ di qualcuno. È questa concezione che dobbiamo scardinare. Perché è un nostro preciso dovere morale combattere ogni forma di violenza e non lasciare mai sola nessuna donna”.

#nonseidasola

Il convegno, promosso da Regione Lombardia in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, si è sviluppato per l’intero pomeriggio in diversi panel tematici con relatori istituzionali, delle forze dell’ordine e del mondo della scuola e della formazione.
Nel corso del convegno è stato presentato un nuovo protocollo con l'Ordine degli avvocati di Milano e con l'Unione Lombarda degli ordini forensi che vede come azione innovativa l'estensione del gratuito patrocinio a ipotesi non previste attualmente da quello a spese dello Stato.

"La collaborazione con Regione Lombardia si rinnova di anno in anno dal 2014, portando avanti un impegno e una responsabilità che ci vede insieme in prima fila a sostegno e a tutela delle donne vittime di violenza - ha detto il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Milano Antonino La Lumia - Un'azione che ha sempre visto anche la partecipazione del Tribunale di Milano oltre che dell'Unione Lombarda degli Ordini forensi, perché siamo convinti che solo con interventi mirati e integrati si può aiutare la donna ad uscire dalla spirale della violenza".

"Continueremo a promuovere lo sviluppo della Banca dati specialistica e gli interventi di aggiornamento e formazione mirata rivolti agli avvocati lombardi - ha aggiunto il Presidente dell'Unione Lombarda degli Ordini Forensi Giovanni Rocchi - La grande novità del Protocollo, che riguarda la copertura da parte di Regione Lombardia delle spese di assistenza legale in sede penale e civile per le donne vittime di violenza nei casi in cui non operi il patrocinio a spese dello Stato, rappresenta un segnale molto forte per testimoniare la volontà di essere concretamente al fianco alle donne".

Oltre 5500 donne in carico

I dati relativi al 2022 registrano 5.588 donne in carico ai 54 Centri Antiviolenza presenti nelle 27 reti territoriali regionali. Nel complesso le donne in possesso di un titolo di studio di scuola secondaria superiore (43,94) e di laurea (18,61%) costituiscono più della metà dei casi e il dato nel tempo, il livello di scolarizzazione tende a crescere. In relazione allo stato civile, la condizione di nubile è quella che caratterizzata la maggioranza delle donne (42,26%), seguita da quella di moglie (39,52%). La fascia d'età maggiormente interessata è quella compresa tra i 35 e i 44 anni di età (29,74%) e tra i 25 e i 34 (22,54%). Il 63,61% delle donne è cittadina italiana, il 32,01% proviene da Paesi che non sono parte della UE, mente il 4,28% ha la cittadinanza di un paese dell'Unione. Il 64,29% delle donne prese in carico ha figli minori.

Dalla violenza psicologica a quella fisica

Secondo i dati raccolti attraverso i flussi ISTAT le forme di violenza subite sono multiple e hanno riguardato soprattutto la violenza psicologica (32,34%). Seguono, in termini di incidenza, la violenza fisica (26,64%), la minaccia (14,20%) la violenza di tipo economico (12,74%) e lo stalking (7,37%). I maltrattamenti nascono per lo più in contesti familiari: sono, infatti, i mariti (32,54%) ad essere indicati dalle donne prese in carico come gli autori delle violenze, a cui seguono i conviventi (14,65%) e, successivamente gli ex-conviventi (9,83%).

La richiesta di aiuto

Con riferimento ai servizi erogati, al primo posto come richiesta vi è quello di ascolto (27,89%) seguito dall'accoglienza (24,95 %), dalla consulenza legale e dal supporto al percorso giudiziario (12,73%). Nel 32,54% dei casi l'autore della violenza è il coniuge e nel 14,65% è il convivente.

Una panchina rossa

Nella seduta di Consiglio regionale di martedì 28 novembre sarà portata in Aula una panchina rossa, simbolo e testimonianza diretta dell'impegno per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne e dell’importanza di far emergere ogni forma di violenza esercitata in ambito familiare, sul luogo di lavoro o nei differenti contesti sociali.

La stessa panchina su cui ieri, il presidente Attilio Fontana e l'assessore Elena Lucchini hanno deposto un giglio bianco, simbolo di purezza e di candore, sulla panchina rossa che, dal 2018, è diventata testimonianza diretta dell'impegno di Regione Lombardia per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne.

"Un gesto sentito e dovuto - hanno spiegato Fontana e Lucchini - per onorare la memoria e il sacrificio di Giulia Cecchettin e delle troppe donne colpite da questa gravissima piaga sociale".

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