Mensa scolastica, la minoranza si scaglia contro l'aumento del buono pasto
"Idea Comune" ha criticato l'Amministrazione per aver indetto una nuova gara d'appalto del servizio. La replica: "Andava fatto per legge"
Scintille tra maggioranza e opposizione a Lurano per l'aumento del buono pasto alla mensa scolastica per l'anno in corso. Il gruppo "Idea Comune" solleva diverse perplessità. E arriva puntuale la replica del primo cittadino Ivan Riva.
Il caro buono pasto alla mensa scolastica solleva polemiche
Botta e risposta tra minoranza e Amministrazione comunale a Lurano sull’aumento del buono pasto scolastico. A puntare il dito contro le scelte dell’Amministrazione Riva è stato il gruppo d’opposizione "Idea Comune" riguardo l’aumento di prezzo del buono pasto erogato agli studenti per poter accedere al servizio di mensa scolastica.
"Quest’anno il buono pasto giornaliero per gli alunni che si fermano a pranzo nella mensa è schizzato da 4,37 euro a 5,40 euro, un aumento pari al 24% - hanno fatto sapere attraverso i propri canali social la capogruppo dell’opposizione Valeria Bugini e le consigliere Luana Giassi e Barbara Longaretti -. È vero che il prezzo era fermo dal 2016 e che si deve tener conto dell'inflazione, ma è anche vero che questa è aumentata solo negli ultimi 12 mesi. Viene spontaneo chiedersi allora come mai si sia verificato un aumento così forte, anche considerando che la qualità dei pasti erogati non è migliorata e che la carne è sempre più spesso sostituita dai legumi".
Una tale impennata dei prezzi, secondo "Idea Comune", è da ricercarsi in una sorta di rimborso per la ditta "SerCar", che da tempo si occupa del servizio e che quest’anno ha effettuato alcuni lavori prima dell’avvio del nuovo anno scolastico.
"Ha risistemato il piazzale fuori dai locali cucina, ha rifatto la tettoia e ha rimesso a nuovo lo spazio per il conferimento della raccolta differenziata. Così facendo, di sicuro ha permesso al nostro Comune di risparmiare soldi visto che non si è dovuto occupare dei lavori, ma forse poi le spese sostenute da “SerCar” sono state socializzate con l'aumento del buono pasto".
Ma non solo. I rappresentanti di "Idea Comune" sono fermamente convinti che dietro all’aumento ci sia anche la necessità di coprire i costi della nuova gara di appalto indetta dall’Amministrazione per l’assegnazione del servizio mensa.
"Anziché ricorrere alla proroga della concessione del servizio e alla conferma dello stesso gestore, il Comune ha preferito bandire una gara d'appalto a tutti gli effetti - hanno proseguito -: la “SerCar” è stata comunque riconfermata come gestore, ma il costo della gara pari a circa 12mila euro di compenso per l’ulteriore lavoro richiesto ai dipendenti comunali è stato coperto dalla stessa ditta vincitrice, che avrà tenuto conto anche di questa spesa prima di decidere l’aumento del buono pasto".
La replica del sindaco Riva
Di fronte a queste considerazioni, il sindaco Ivan Riva non è rimasto in silenzio e ha divulgato un lungo comunicato per far luce sulla questione.
"Restiamo sempre più stupefatti di come il rispetto della legge per il gruppo di opposizione sia un fattore trascurabile nell’amministrazione di un ente pubblico - hanno scritto sulla pagina Facebook del Municipio -. Ora gettano discredito su un bando di gara che non ha voluto quest’Amministrazione, ma che andava fatto per legge. Non vi era alcuna concessione da prorogare. La verità è che per anni il nostro Comune è stato in una situazione di non legalità. Per la mensa non era più stata indetta una regolare gara d’appalto come previsto dalla normativa. Una volta scaduta la precedente, erano stati fatti una serie di affidamenti diretti, illegittimi e illegali per tutta una serie di condizioni che non venivano rispettate. Oltre una certa soglia per il codice dei contratti, per legge si deve indire una gara e questo è quello che abbiamo fatto. Se non lo avessimo fatto, avremmo messo a rischio il Comune di ricevere pesanti sanzioni economiche da parte delle autorità competenti".
A proposito dei risvolti economici, i rappresentanti della Lega al governo del paese hanno poi spiegato così l’aumento di prezzo del buono pasto.
"Rispetto allo scorso anno esso è stato del 14% e non del 24% come sostiene la minoranza, passando da 4,75 euro a 5,40 euro già compreso di IVA. Ovviamente gli aventi diritto godono di sgravi fiscali che si accolla il Comune. La scelta del prezzo da applicare è stata fatta non a caso, ma a seguito di un’indagine di mercato. Lo abbiamo adeguato ai parametri ISTAT, in perfetta linea con le tariffe applicate dagli altri Comuni, dove a volte si arriva anche a superare i 6 euro a buono pasto. Se fosse stato messo a base di gara un prezzo inferiore a 5,20 euro + Iva, la gara sarebbe andata deserta e il servizio sarebbe stato interrotto".
Questo invece non è accaduto, grazie soprattutto a "SerCar" che:
"Si è aggiudicata l’appalto perché, oltre ad un abbassamento del prezzo di gara, ha proposto tutta una serie di migliorie, quali l’ottimizzazione dello spazio per la raccolta differenziata, il rifacimento della tettoia, la sistemazione dello spazio esterno ai locali cucina e l’installazione di tende esterne oscuranti - prosegue la replica alla minoranza - Questi lavori non competevano né alla ditta né al Comune, ma per vincere la gara tutti i partecipanti hanno presentato un’offerta tecnica e quella di “SerCar” è stata la più valida e vantaggiosa per l’Ente, vista anche la proposta di catering gratuiti e l’attivazione di tirocini ad inclusione sociale presso le cucine".
Le stesse cucine che vedono protagonista il menù criticato da "Idea Comune" e difeso a spada tratta dall’Amministrazione.
"Lo scorso 19 ottobre si è tenuta la Commissione mensa, dove oltre al sindaco e all’Amministrazione comunale sono intervenuti la dietista di “SerCar”, i rappresentanti dei docenti degli istituti scolastici e una rappresentante del Comitato Genitori. Era stata invitata anche “Idea Comune” ma non si è presentato nessuno. Durante l’incontro, sono state esposte a “SerCar” le varie osservazioni e il menù è stato modificato seguendo le nuove indicazioni, ricevendo poi per legge il nullaosta di ATS. Le proprie rimostranze sul menù “Idea Comune” avrebbe potuto esporle durante l’incontro se avesse presenziato, invece che farle a posteriori dalla tastiera di un pc".