Martinengo

Demolita la sede degli alpini che lascerà spazio a una nuova struttura polifunzionale

Era andata distrutta in un incendio il 26 aprile scorso ma l'opera che la sostituirà ha già sollevato non poche perplessità in Consiglio comunale

Demolita la sede degli alpini che lascerà spazio a una nuova struttura polifunzionale
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Raso al suolo quel che restava della sede degli alpini distrutta da un incendio lo scorso aprile, al suo posto nascerà nuova struttura da destinare a sede di associazioni all’interno del parco comunale di via Gramsci a Martinengo.

Demolito quel che restava della sede degli alpini

Atterrato quel che rimaneva della sede degli alpini, bruciata in un rogo accidentale il 26 aprile scorso. L'opera che la sostituirà ha sollevato non poche perplessità in Consiglio comunale, anche per la spesa prevista, che è di 325mila euro, finanziata con l’avanzo di amministrazione. Secondo il cronoprogramma fine lavori entro maggio 2024, con collaudo a luglio.

In futuro una struttura polifunzionale e le polemiche

"Non si tratta di una struttura polifunzionale ma della ricostruzione della sede degli alpini".

A rivelare senza tanti giri di parole, nella seduta consiliare di fine settembre, il suo sospetto in merito alla nuova opera che la Giunta guidata da Mario Seghezzi  ha deciso di realizzare, era stato Ilario Barchiesi. La maggioranza infatti aveva portato in approvazione l’aggiornamento del Programma triennale dei lavori pubblici, inserendo 325mila euro per edificare quello che il sindaco ha definito «un involucro» laddove si trovava la sede delle Penne Nere.

 "Contiamo di costruirne una che possa rimpiazzare quella che è andata a fuoco - aveva spiegato il primo cittadino - un involucro finito esternamente e rustico all’interno. Quel che è rimasto va demolito. Successivamente decideremo cosa fare per farla rivivere, attraverso le associazioni. Mi preme non lasciare la situazione com’è, col rischio di crollo, anche se il parco è chiuso gli alpini ci vanno".

A questo punto Barchiesi aveva fatto un’entrata a gamba tesa.

"Di una struttura simile c’è bisogno, ma mi stupisce il fatto che non fosse compresa nel vecchio Piano delle opere pubbliche, e invece spunta adesso, guarda caso, in occasione di questo accadimento: si sta cercando di far passare una cosa per un’altra...".

"E' sorto un problema su un’area comunale e vogliamo intervenire - aveva replicato il sindaco -Vedremo se fare un bando per assegnarla, ma prima cominciamo a costruire la struttura. Non sono spiccioli, è vero, ma miriamo ad ospitare lì più sodalizi che lavoreranno per il territorio martinenghese: chi saranno oggi non lo posso sapere, non sono un indovino".

Un ragionamento che non aveva convinto il consigliere.

«Le associazioni dovrebbero essere contattate prima. Chiamiamo le cose con il loro nome...".

La schermaglia si era prolungata velenosa, poi il collega di Barchiesi e capogruppo Sauro Olivari aveva fatto notare la necessità di mettere mano alla convenzione tra Comune e alpini per la gestione del parco, che scade nel 2039, e che la demolizione di quel che resta della loro sede è in capo a queste ultime. Il punto era passato con il voto contrario di «Adriana Belotti per Martinengo» e l’astensione di «Obiettivo Comune».

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