Avis, donazioni in calo: "Disaffezione e scarso impegno da parte dei giovani"
Il presidente dell'Avis di Canonica d'Adda ha motivato così il netto calo di donazioni all'interno della sua associazione.
Netto calo tra le donazioni di sangue e il presidente Avis di Canonica Gianni Buzzi (in foto) "striglia" i suoi invitandoli a tornare a donare.
Un 2023 con numeri impietosi
Sono numeri che fanno riflettere, quelli emersi dal confronto tra le donazioni di sangue effettuate dai volontari canonichesi nel corso del 2022 e quelle, invece, fatte negli stessi mesi di quest’anno. A ben vedere, infatti, emerge un calo delle donazioni che è aumentato col passare dei mesi: se a gennaio la differenza è stata infatti di 7 donazioni (41 l’anno scorso, 34 quest’anno), il delta è stato sì minore nei mesi primaverili (13 a 9 a febbraio, 39 a 34 ad aprile e 16 a 12 a maggio), prima di crollare nel corso dell’estate, dove è stato registrato nel mese di luglio addirittura un meno 50 percento: da 42 a 21 donazioni. Ad agosto le stesse sono invece passate da 15 a 9, e da 9 a 6 a settembre, per un totale di meno 49 donazioni nei primi nove mesi di quest’anno.
Il commento di Buzzi
"Numeri che fanno riflettere, e su cui c’è da pensare – ha confermato Gianni Buzzi – Sicuramente registriamo una sorta di disaffezione: se la pandemia aveva motivato e spinto molti a donare, è come se nell’ultimo anno si fosse verificato un rilassamento. I ragazzi non sono così solerti come i donatori storici, hanno saltato molte donazioni per le vacanze estive, tatuaggi, piercing o altro, o semplicemente perché se ne dimenticano, a testimonianza che non c’è più l’impegno di una volta, quando addirittura i volontari programmavano le ferie in base a quando avrebbero donato il sangue".
E questo, nonostante l’associazione canonichese stia letteralmente provando di tutto per supportare i giovani nella partecipazione e nel dono.
"Cerchiamo di tenerli vicino tramite WhatsApp, siamo cordiali e presenti, li informiamo e ricordiamo loro dei momenti per donare. Addirittura, li accompagniamo sempre alla prima visita e al primo prelievo, ma evidentemente non basta: se non sono ben consapevoli dell’importanza di donare sangue, dopo il primo spunto si perdono un po’ per strada"
ha concluso Buzzi, che fa parte del consiglio direttivo del nucleo canonichese dal lontano ‘93, e presiede l’associazione, che conta attualmente 130 tesserati, da quattro anni.