Contributi alle scuole paritarie, il Pd attacca il Comune
Scoppia la polemica politica a Treviglio, l'opposizione: "Disparità di trattamento". Il sindaco: "Avete preso un abbaglio".
Contributi comunali alle scuole paritarie? Per il Partito Democratico a Treviglio ci sono figli e figliastri. E scoppia la polemica politica.
Scuole paritarie
Nel mirino del principale partito di opposizione, è finita la determina 1155 dell’1 ottobre 2023, con cui sono stati disposti l’impegno e la contestuale liquidazione dei contributi alle scuole dell’infanzia paritarie per l’attuale anno scolastico 2023/24. Si tratta di un finanziamento di 70 mila euro, ripartito fra le scuole dell’infanzia paritarie "Carcano" (nella foto di copertina) e "San Martino", proporzionalmente al numero delle sezioni attive; il contributo, come spiega la determina, ha sostanzialmente una duplice finalità: supportare il funzionamento delle scuole e sostenere le famiglie per quanto riguarda le rette di frequenza.
"Disparità di trattamento"
"Anche il Pd riconosce il ruolo fondamentale svolto da queste scuole, che offrono una risposta concreta ai bisogni di molte famiglie, a fronte dell’insufficienza dei posti disponibili nelle scuole dell’infanzia statali presenti nel nostro territorio, già sature - ha sottolineato la neo segretaria del circolo cittadino del Pd, Mariagrazia Morini - Dove sta il problema, quindi? In primo luogo una grave disparità di trattamento fra le scuole: mentre le scuole paritarie ricevono ora i finanziamenti comunali relativi all’anno scolastico da poco avviato, come è giusto che sia, le scuole statali sono ancora in attesa dei finanziamenti comunali relativi all’anno scolastico 2022/23, ormai ampiamente concluso, e non hanno ricevuto alcuna comunicazione circa l’ammontare dei contributi per l’anno in corso".
"Una decisione politica"
Il Pd ha infatti sottolineato che anche per le scuole statali trevigliesi, raggruppate nei due istituti comprensivi "De Amicis" e "Grossi", il Comune aveva stanziato, per lo scorso anno scolastico, un contributo complessivo pari a 70 mila euro, da ripartirsi proporzionalmente fra i due istituti in base al numero delle classi attive. "Qui sta la seconda, altrettanto grave a nostro parere, disparità di trattamento - ha proseguito Morini - lo stesso importo viene destinato alle due scuole dell’infanzia paritarie, che insieme contano 10 classi, e ai due istituti comprensivi statali, che complessivamente sono costituiti da più di 110 classi, con un finanziamento medio pari a 7 mila euro per ogni classe di scuola paritaria e 640 euro per ogni classe di scuola statale". "Se la prima criticità evidenziata, relativa a una enorme disparità nei tempi di erogazione delle risorse, è presumibilmente da imputare a disguidi e ritardi di tipo amministrativo, peraltro non giustificabili - ha concluso la segretaria del Pd trevigliese - la seconda criticità è squisitamente di natura politica e quindi non mancheremo di chiederne ragione all’Amministrazione comunale".
La maggioranza non ci sta
"Siamo stupiti del fatto che non si comprenda la differenza tra scuole paritarie e pubbliche". Per il sindaco Juri Imeri e la sua vice Pinuccia Prandina il Pd ha preso un vero e proprio abbaglio. "Premesso che i contributi agli istituti comprensivi sono stati liquidati - hanno spiegato - Mischiare quelli assegnati alle scuole dell'infanzia paritarie a quelli degli istituti comprensivi è testimonianza o di malafede o di poca conoscenza della materia. Innanzitutto, infatti, è utile ricordare che alla scuola pubblica il Comune non assegna 70 mila euro, ma sostiene tutti i costi di funzionamento: dalle utenze alle manutenzioni ordinarie, passando poi per arredi, manutenzioni straordinarie e i grandi investimenti per il nuovo asilo in viale Piave. Oltre a garantire la compartecipazione ai servizi scolastici, dal trasporto alla mensa".
"I numeri sono ben diversi"
Per l’Amministrazione comunale, quindi, i numeri sono ben diversi da quelli riferiti dall’opposizione. "Tornando ai 70 mila euro, si deve ricordare al Pd che sono due temi completamente diversi - hanno proseguito Imeri e Prandina - Quelli assegnati alle scuole scuole paritarie, peraltro con una modalità che questa Amministrazione ha modificato garantendo una quota fissa a sezione e una quota variabile legata all'Isee degli studenti trevigliesi, garantisce un contributo di funzionamento. Ricordiamo infatti che le scuole paritarie e le famiglie che le frequentano sostengono tutti gli oneri: personale, utenze, investimenti, manutenzioni, materiale di consumo, mensa e altri servizi. Tutti oneri che la scuola pubblica vede sostenuti da Stato e Comune".
"Attendiamo i progetti degli Istituti Comprensivi"
L’Amministrazione riconosce infatti agli Istituti Comprensivi un contributo di 70 mila euro per il potenziamento e miglioramento dell'offerta formativa, che viene previsto a bilancio ed erogato poi dietro avvenuta rendicontazione, secondo una modalità concordata con le Dirigenti Scolastiche. "A oggi, per chiarezza, non abbiamo ancora avuto le proposte dei progetti per l'anno scolastico 2023/24 che le Direzioni Scolastiche stanno approntando in piena condivisione e con la massima disponibilità dell'ufficio istruzione e della parte politica - hanno concluso il sindaco e la sua vice - Da ultimo ricordiamo anche che le scuole paritarie forniscono un importante servizio pubblico e garantiscono la libertà di scelta da parte delle famiglie".