Doveva scontare sette condanne per oltre dieci anni di reclusione, arrestato un 67enne
Tra i reati commessi tra il 1997 e il 2022 in particolare quelli di bancarotta fraudolenta
Un 67enne, italiano, pregiudicato e già sottoposto alla misura di affidamento in prova ai Servizi sociali è stato arrestato ieri mattina, 17 ottobre, dai carabinieri di Romanengo che lo hanno raggiunto nella sua abitazione per eseguire un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Torino.
Sette condanne da scontare per oltre dieci anni
L’uomo destinatario del provvedimento dovrà scontare un cumulo di pena pari a dieci anni e sette mesi di reclusione, relativo a ben sette
condanne intervenute tra il 1997 e il 2022 presso i Tribunali di Lodi, Crema, Milano, Bergamo e Biella, divenute definitive e recentemente
esecutive, tutte per bancarotta semplice o fraudolenta, tranne una intervenuta per omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali e una per avere dichiarato falsamente la sussistenza delle condizioni per il gratuito patrocinio, reati commessi tra il 1991 e il 2016.
Bancarotta fraudolenta
Nello specifico il 67enne ha commesso una serie di reati di bancarotta fraudolenta nel 1991 a Lodi, nel 1997 a Crema, nel 2003 e nel 2009 a Milano e nel 2010 a Biella, mentre nel 2006 si era reso responsabile a Bergamo di omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali e nel 2016 a Milano si era reso responsabile di avere dichiarato falsamente di essere nelle condizioni per poter beneficiare del gratuito patrocinio a spese dello Stato nel processo penale.
Nel tempo erano intervenute varie condanne, per alcune delle quali aveva anche beneficiato dell’indulto del 2006. Nel 2018 e 2019, da parte
del Tribunale di Milano, sono intervenute due nuove condanne entrambe confermate dalla Corte d’Appello di Milano, per altri quattro anni e mezzo di reclusioni complessivi. Mentre nel 2015 è stato condannato dal Tribunale di Biella ancora per bancarotta fraudolenta, confermata dalla Corte d’Appello di Torino nel 2022 e divenuta definitiva nel 2023, per tre anni di reclusione.
Ora è in carcere
Tenuto conto che l’ultimo provvedimento di condanna passato in giudicato era della Corte d’Appello di Torino, quest’ultima, per
competenza, ha ricalcolato la pena complessiva da scontare in dieci anni e sette mesi di reclusione tenuto conto che le sentenze intervenute dal 2018 in poi hanno integrato le condizioni per la revoca del beneficio dell’indulto e che l’uomo aveva scontato parte della pena in affidamento in prova ai servizi sociali. Per questo ieri mattina i carabinieri lo hanno raggiunto e arrestato, accompagnandolo al carcere di Cremona.