A scuola nei container, il Comitato genitori: "Era l'unica soluzione, ma non siamo stati coinvolti"
L'amarezza del Comitato genitori dopo l'annuncio della soluzione individuata per permettere i lavori alla "Rodari"
"La soluzione dei container era oggettivamente l’unica percorribile, ma dopo il primo incontro non siamo più stati coinvolti in alcun modo".
Resta un po’ di amaro in bocca al Comitato genitori di Verdellino, presieduto da Efrem Vitali, dopo l’incontro dello scorso 5 ottobre promosso dall’Amministrazione comunale per illustrare la soluzione individuata per permettere i lavori alla "Rodari".
L'amarezza del Comitato genitori
"Come Comitato Genitori e genitori in generale siamo stati convocati per poter condividere possibili soluzioni solo in un primo incontro a maggio 2023 - ha spiegato Vitali - In quella sede le idee che erano state analizzate e che ci erano state presentate erano diverse: dall'utilizzo di aule libere nelle attuali primarie, al possibile utilizzo dell'edificio posto al parco Auser, al coinvolgimento della parrocchia. Tutte possibili soluzioni che avevano delle criticità nella loro messa in atto. Tra le soluzioni quella dei container pareva la più concretamente percorribile. Ho quindi espresso in quella sede la mia posizione, ossia che la soluzione dei container era oggettivamente l'unica percorribile considerati gli elementi che al tavolo erano stati presentati. Ho quindi fatto appello, nel momento in cui l'Amministrazione avesse deciso concretamente quale soluzione adottare, di darne tempestivo avviso ai genitori, possibilmente coinvolgendo gli stessi nel processo che avrebbe portato alla soluzione temporanea che si sarebbe successivamente decisa. Da quell'incontro non siamo stati più coinvolti ad alcun tavolo ove poter portare le nostre considerazioni e contribuire - nella scelta fatta - a possibili migliorie".
Perplessità sugli spazi
I contatti erano proseguiti invece tra Comune e dirigente scolastico che nell’ultimo incontro ha spiegato come la soluzione presentata "sia frutto di un compromesso, e che in quanto tale si è dovuto rinunciare a qualcosa".
I genitori hanno però manifestato il loro disappunto soprattutto in merito agli spazi decisi per ciascuna aula e per i risicati spazi considerati per i ragazzi disabili e per l'attività motoria dei bambini.
"Al termine riunione, il sottoscritto e una mamma, abbiamo chiesto che venisse ri-considerato l'insieme di questi due spazi per i ragazzi disabili e che fosse presa in considerazione la possibilità di utilizzare la palestrina al centro sportivo distante poco meno che un centinaio di metri da dove verranno installati i container, per offrire così ai bambini e alle insegnanti un adeguato spazio utile allo svolgimento dell'attività motoria - ha proseguito Vitali - Invito che è stato rivolto al sindaco, all'assessore all’Istruzione e al geometra del Comune".
Richieste che, ora, dovranno essere valutate dall’Amministrazione.
"Non siamo stati più coinvolti"
"I genitori sono consapevoli che un certo "disagio" debba esser patito per godere poi di una struttura decisamente migliore, ma abbiamo chiesto che sia messa in atto una responsabile vigilanza affinché i tempi di permanenza dichiarati dei bambini e delle insegnanti nei container siano rispettati, considerata la pessima esperienza vissuta nel far rispettare i tempi dei lavori effettuati alla primaria di Zingonia - ha detto Vitali durante l’incontro a nome del Comitato - Tempi che ci hanno detto essere già comprensivi di eventuali imprevisti stimati. Hanno garantito che i bambini rimarranno nei container dal rientro a gennaio sin a fine anno scolastico. E' stato riferito che dal settembre 2024 la struttura oggetto di ristrutturazione sarà ultimata e di nuovo agibile".
Tra le richieste anche un’attenzione a preservare l’ambiente di lavoro delle insegnanti e di attività dei bambini e una comunicazione tempestiva con le famiglie. I genitori, infatti, hanno offerto il loro aiuto nelle operazioni di trasloco del materiale dalla struttura attuale ai container, ma hanno chiesto di esser coinvolti nell'organizzazione in tempo utile.
"Un avviso comunicato con anticipo fa percepire al genitore la concreta volontà di vederlo partecipe in un processo - ha concluso Vitali - Purtroppo, è abitudine consolidata con i genitori comunicare le cose a decisioni prese, oltre che con una tempistica per nulla confacente alle esigenze delle famiglie: avvisare all'ultimo è sempre colto come segno di disinteresse verso i genitori".