Tra rievocazioni storiche e asinelli il Palio dei cantù spopola
A vincere è nella rappresentazione in abiti medievali è Martinenghì Borg di Och, ma nella spassosa corsa tra ciuchini la spunta Vallere Murnighéll
Un «Palio dei Cantù» spettacolare quello andato in scena domenica, con rievocazioni storiche coinvolgenti e abiti sontuosi. A conquistarlo è stato il cantù Martinenghì Borg di Och - davanti a Vallere Murnighéll, e San Fìrem - che ha vinto anche la competizione tra gli abiti. A Vallere Murnighéll invece è andata la sfida tra gli asinelli.
Concluso con un bagno di folla il Palio dei cantù
Dopo il successone del «Marendì» della serata di sabato 14, allietato da esibizioni di mangiafuoco che hanno ammaliato grandi e piccini, il palio domenica 15 è cominciato alle 14.30, con il centro storico, chiuso per la 43esima edizione dell’evento organizzato dal «Gruppo folcloristico Bartolomeo Colleoni», con il patrocinio del Comune. Ad aprire le «danze» è stato il «Gruppo Sbandieratori & Musici» Zeveto di Chiari che, al rullo dei tamburi, ha tenuto tutti a naso insù, con magnifiche evoluzioni. Sul palco, dove hanno trovato posto giurati dai nomi illustri, il segretario del «Gruppo folcloristico» Claudio Asperti, «araldo del Palio dei cantù» ha ricevuto «le chiavi «de lo borgo storico per la disfida della 43esima tenzone fra i Cantù» dal «podestà» della città Mario Seghezzi.
Rievocazioni storiche
Dopo un intermezzo in rima di un simpatico giullare, a uno a uno hanno fatto il loro ingresso in piazza Maggiore i cinque cantù: Vallere Murnighéll, Martinenghì Borg di Och, Ssota, Ssura e San Fìrem, che hanno rievocato il periodo storico tra il 1350 e il 1480, contraddistinto dalle imprese del condottiero Bartolomeo Colleoni. Una sfilata di figuranti, tra i 60 e gli 80 per ogni cantù, in abiti medievali curatissimi, che hanno dato vita alla loro rappresentazione in massimo 13 minuti. Sotto gli occhi degli spettatori si sono svolte rispettivamente scene che hanno rappresentato la raccolta del miele, una «puntata» goliardica di «Super Quark» sul Colleoni con tanto di presentatore, la condanna a morte di Giovanna D’Arco - che per buona sorte stavolta se l’è cavata per un malfunzionamento del meccanismo che avrebbe dovuto innescare il suo rogo - le vicende del giovane Leonardo Da Vinci e infine una disquisizione sulla virtù di una fanciulla tra una diavoletto, un angelo e la morte, con la sua falce in pugno.
La corsa degli asinelli
Ma mentre i giurati erano impegnati a decretare il vincitore, a scendere in gara sono stati gli asinelli, due per ogni cantù, con i fantini che hanno avuto un bel da fare a convincerli a correre. E così tra spinte, incitamenti alla fine a tagliare il traguardo per primo è stato il cantù Vallere e Murnighéll con Alessandro Plebani, davanti al Ssota con Adriana Bassani e al San Fìrem con Davide Manenti, tra il tifo e gli applausi scroscianti della gente.
Martinengo Palio dei cantù