Farmacia comunale, la gestione verrà affidata a un concessionario
Il centrodestra teme la privatizzazione e lancia una petizione, la lista civica "Cologno Concreta" presenta un'interrogazione.
La farmacia comunale non sarà più gestita direttamente dall’Amministrazione comunale, verrà affidata a terzi ma il centrodestra teme la privatizzazione e lancia una petizione.
Farmacia comunale: la gestione sarà esternalizzata
L’ipotesi di esternalizzare il servizio era già stata discussa in Consiglio comunale a maggio, quando le minoranze avevano presentato una mozione congiunta per bloccare il progetto. Ad appoggiarla anche l’ex di «Progetto Cologno» Francesco Basile. Ora la decisione è presa e scoppia la polemica. In Aula allora era emerso che la concorrenza e l’addio di due farmaciste non facevano navigare l’azienda in buone acque e che la Giunta lo scorso dicembre aveva affidato a un operatore esterno la valutazione e le possibili forme di gestione diversa da quella attuale. "Stiamo valutando alternative per dare un maggior servizio, la vendita è esclusa" aveva affermato l’assessore al Bilancio Daniele Pezzoli. Una scelta che non era piaciuta alle due opposizioni «Picenni sindaco - Lega - Fratelli d’Italia - Forza Italia» e «Cologno Concreta» che avevano chiesto a gran voce di "mantenere la farmacia comunale nei modi e nelle forme sino ad oggi esercitate".
Il centrodestra lancia una raccolta firme
Ora le opposizioni tornano all’attacco, ma separatamente. Il centrodestra con un post in cui Marco Picenni e i suoi paventano la possibilità di una privatizzazione, e la contestano, e «Cologno Concreta» con un’interrogazione che verrà discussa nel prossimo Consiglio comunale utile.
"È notizia di questi giorni che l’Amministrazione sta ultimando gli accordi per la privatizzazione della farmacia comunale - si legge nel post - La linea del nostro gruppo a riguardo è ben chiara e precisa, già da tempo, quando nel maggio di quest’anno, con una mozione, abbiamo chiesto un cambio di rotta all’Amministrazione, prontamente disatteso con il rigetto della nostra proposta. Ma noi non ci arrenderemo. Data la particolare rilevanza della tematica, ci opporremo con tutte le nostre forze e con tutti gli strumenti a nostra disposizione, partendo da una raccolta firme con cui daremo voce ai colognesi. Riteniamo che sia una follia politica quella di privatizzare il servizio, soprattutto all’alba della realizzazione della Casa di Comunità nel nostro paese. Aspettiamo la cittadinanza ai nostri gazebo per sostenere questa campagna finalizzata a difendere e salvare un servizio pubblico che riteniamo indispensabile per Cologno".
La maggioranza: "Nessuna privatizzazione"
E la risposta piccata di «Progetto Cologno» non è tardata ad arrivare.
"Nessuna privatizzazione - ha fatto sapere la maggioranza guidata dalla sindaca Chiara Drago, sgombrando il campo da dubbi - Purtroppo, come spesso accade, il gruppo di minoranza della Lega non perde occasione per fare confusione e disinformazione. La mozione di aprile è stata respinta proprio perché, come questo comunicato, non forniva motivazioni sul perché della loro presa di posizione. Un comunicato privo di contenuti che si dimentica o distorce volutamente due concetti fondamentali. Primo, la farmacia non sarà venduta e la titolarità del servizio resterà comunale. Secondo, il Comune eserciterà importanti funzioni di pianificazione e controllo dell’attività svolta dal concessionario mediante la stipula di un contratto di servizio".
Drago e i suoi hanno rimarcato che dunque "il servizio pubblico non è in discussione e non ha quindi bisogno di essere difeso o salvaguardato: è infatti definito pubblico un servizio tutelabile ed individuato come primario dalla collettività, come lo è quello farmaceutico, ma che non necessariamente deve essere gestito dalla pubblica amministrazione se altre forme di gestione possono garantirne una migliore efficienza". L’Amministrazione intanto si appresta a indire un bando.
"La possibilità di stipulare un accordo di concessione del servizio di gestione, mediante bando ad evidenza pubblica, ci permette di raggiungere un obiettivo di miglioramento del servizio pubblico in questione in primis, ma anche delle risorse destinabili agli altri servizi offerti dall’Ente alla cittadinanza - ha spiegato la maggioranza - Quindi, perché no? Le follie politiche sono altre, e purtroppo in un passato non troppo lontano ne abbiamo sperimentato una davvero colossale, di cui stiamo ancora pagando le conseguenze".
Un riferimento nemmeno troppo velato alla piscina comunale.
"Cologno Concreta" presenta un'interrogazione
Un tema «caldo» quello della farmacia comunale, che «Cologno Concreta» vuole riportare in Aula, sottolineando che il gruppo si era interessato della gestione della farmacia "nel 2022 e nell’anno in corso, attraverso interrogazioni e in successivi interventi".
"Alla data odierna non è stato presentato al Consiglio alcun risultato dello studio commissionato - si legge nel testo presentato dal gruppo capitanato da Massimiliano Del Carro - La farmacia comunale, indipendentemente dagli operatori privati di settore, strategicamente per un paese come il nostro di circa 12mila abitanti, dovrebbe restare in gestione all’Amministrazione. Non si vede alcuna concreta volontà di investire in un servizio fondamentale per il cittadino, sia in termini di risorse che di innovazione e marketing: prodotto/servizio. Quando sarà presentato al Consiglio, il report della società di consulenza su ingaggiata? Quali sono le idee e le azioni per colmare, se esiste, un deficit di bilancio figlio di una gestione poco orientata all’incremento del giro di affari? Perché di fronte alla concorrenza privata piuttosto che reagire mettendo sul mercato un’offerta di servizio e prodotti innovativi, si sta forse pensando alla ritirata?".
Una seduta consiliare, quella in cui verrà discussa, che si annuncia burrascosa.