Ahmed e i suoi ragazzi di Treviglio Pulita:"Così combattiamo contro il degrado"
Un esercito di giovanissimi volontari in azione al parco Boden Powell di Treviglio per contrastare il degrado e l'inciviltà.
Un esercito di giovanissimi volontari in azione al parco Boden Powell di Treviglio per contrastare il degrado e l'inciviltà.
Treviglio pulita
Tutti in campo per la salvaguardia del parco «Baden Powell». E non solo. Si potrebbe riassumere con questo motto l’iniziativa portata avanti da «Treviglio Pulita», nome con cui si identifica il gruppo di giovanissimi volontari, quasi tutti di origine straniera, guidati dal 45enne egiziano Ahmed Hadid che da tempo si dedica alla cura e alla pulizia dell’area verde di via Marco Polo e dintorni. "In questo quartiere siamo attivi da quasi quattro anni – ha raccontato Ahmed, circondato dai sacchetti dei rifiuti appena raccolti nel parco e in via Gramsci – Oggi ho a disposizione due gruppi di circa 60 ragazzi, suddivisi per fascia d’età. Il primo gruppo è composto da bambini e ragazzi che vanno dai 7 ai 15 anni, mentre il secondo vede la partecipazione costante di giovani alle soglie della maggiore età o già maggiorenni. La maggior parte di loro è di origine araba, ma tra i più grandi ci sono anche alcuni italiani e albanesi che ogni domenica si uniscono volentieri a noi per ripulire il parco e le vie adiacenti dai rifiuti abbandonati. I più piccoli lo fanno al mattino, dalle 9.30 in poi, mentre i più grandi al pomeriggio dalle 15.30".
Dovere e piacere
Ma "Treviglio Pulita" non è solo dovere civico e morale. Dietro la realtà allestita da Ahmed, c’è anche il piacere di giocare a calcio insegnando alle nuove generazioni il rispetto per se stessi e per gli altri, oltre che per l’ambiente che ci circonda. "Dopo ogni sessione di bonifica, ci alleniamo sul vecchio campo, ormai dismesso, che un tempo si ergeva nel cuore del parco – ha sottolineato Ahmed – Quando ho deciso di mettere in piedi questo progetto, volevo fare qualcosa per salvare i ragazzi del mio quartiere dal degrado e dal crimine. Volevo metterli tutti insieme e farli diventare una squadra, sia nel calcio che nella vita. Volevo che imparassero a giocare assieme e allo stesso tempo che fossero consapevoli delle responsabilità che hanno nei confronti del paese in cui vivono, senza sporcarlo con i loro rifiuti. E visto l’impegno che tutti loro mettono in campo ogni domenica, sia durante la raccolta dei rifiuti che durante gli allenamenti, direi che la mia idea ha avuto successo, anche grazie alla fiducia che mi hanno dato i loro genitori".
Progetto futuro
Tuttavia, il beneplacito delle famiglie direttamente coinvolte non è sufficiente a rendere "Treviglio Pulita" una vera associazione. La trafila per ottenere il giusto riconoscimento e garantire sicurezza ai propri ragazzi è ancora molto lunga. "Il campo da calcio rappresenta uno dei principali ostacoli alla nostra realtà – ha aggiunto ancora Ahmed – Così com’è adesso, senza recinzione né porte, mette in pericolo i miei ragazzi, specie i più piccoli, che in mia assenza potrebbero correre dietro il pallone e attraversare incautamente la strada, rischiando di essere investiti da qualche mezzo di trasporto. Quando il Comune ha deciso di togliere la recinzione e di non ripristinare più il campo, non ha pensato che tutti i bambini e i ragazzi di questo quartiere non avrebbero più avuto un posto sicuro in cui potersi incontrare e giocare. Per questo, mi piacerebbe ottenere tutti i permessi burocratici necessari per poterlo rimettere a nuovo".