Un viaggio nella storia delle telefonia, dal "telettrofono" ai radiomobili
La mostra rimarrà aperta fino al 12 ottobre, con ingresso libero dalle 10 alle 19, al Centro Culturale San Bartolomeo a Bergamo
Un viaggio nel mondo dello sviluppo delle Telecomunicazioni che, a cavallo di due secoli, ha cambiato radicalmente le nostre abitudini e il nostro modo di vivere. E' stata inaugurata ieri, 5 ottobre, la Mostra Storica delle Telecomunicazioni che rimarrà aperta fino al 12 ottobre, con ingresso libero dalle 10 alle 19, al Centro Culturale San Bartolomeo a Bergamo.
Inaugurata la mostra sulle telecomunicazioni
All’inaugurazione erano presenti l’assessore all’Innovazione del Comune di Bergamo Giacomo Angeloni, il consigliere regionale Davide Casati, i presidenti regionale e nazionale di Alatel, Fiorenzo Benzoni e Vincenzo Armaroli e l’attuale presidente del Gruppo Meucci Francesco Belloli.
La mostra «L’evoluzione delle telecomunicazioni dal 1890 agli anni Settanta» è organizzata dal «Gruppo Meucci» di Treviglio, che da oltre vent’anni promuove con passione e professionalità la cultura delle telecomunicazioni, e l’Alatel (Associazione dei Seniores di Telecom Italia). All’interno si potranno ammirare apparecchi telefonici di notevole importanza storica e culturale, provenienti da appassionati collezionisti. Durante la mostra i visitatori potranno provarne direttamente il loro funzionamento.
Dal telettrofono agli apparecchi moderni
Una sezione è dedicata proprio ad Antonio Meucci, a cui è intitolata la sezione trevigliese, evidenziandone l’apporto dato allo sviluppo del sistema telefonico. Accanto alla fotografia del grande inventore trova posto, a opera di Silvano Moneta, ex tecnico Telecom Italia, una fedele ricostruzione funzionante del primo telefono del 1856 che lo scienziato chiamò «Telettrofono» e che il visitatore potrà utilizzare per ricevere telefonate.
La mostra offre poi una panoramica dei primissimi telefoni entrati in esercizio, con la presentazione di quelli la cui alimentazione elettrica era fornita da una batteria incorporata nel telefono stesso, tra i quali spicca lo storico telefono da tavolo del 1892, della Società svedese Ericsson, chiamato «Ragno». A seguire, sono visibili gli apparecchi entrati in esercizio successivamente ed alimentati elettricamente dalle centraline telefoniche a cui erano collegati, semplificando notevolmente la loro complessità. Ci sarà anche spazio per telefoni con disco combinatore, per le ormai quasi scomparse cabine telefoniche, i telefoni speciali e quelli militari, sino ai più moderni teledrin e radiomobili. Tantissimi pezzi da collezione, che faranno tornare la nostalgia a chi ha qualche anno sulle spalle, e permetterà a chi invece è nato nell’era dello smartphone di provare gli «antenati» dei moderni dispositivi.