Un gesto di buon cuore

Storia (a lieto fine) di un portafogli perso e ritrovato

Uxhi, 33enne di origini albanesi, lo ha ritrovato a terra in un parcheggio sabato scorso a Casirate e con la famiglia si è messo alla ricerca della legittima proprietaria. Missione compiuta

Storia (a lieto fine) di un portafogli perso e ritrovato
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Sul Giornale di Treviglio in edicola da venerdì 15 settembre abbiamo raccontato la storia (a lieto fine) di un portafogli perso e poi ritrovato grazie al buon cuore di un 33enne disoccupato di origini albanesi che si è attivato per ritrovare la legittima proprietaria. Missione compiuta, naturalmente.

Il portafogli perso e prontamente ritrovato

A volte succedono piccoli gesti di civiltà che passano in sordina, soverchiati da notizie di cronaca intrise di individualismo, egoismo e indifferenza. Segno dei tempi moderni, direbbe qualcuno. Per fortuna, però, esistono ancora persone di buon cuore, educate e rispettose del prossimo come Uxhi Xhevahir, 33enne di origini albanesi, che sabato sera scorso a Casirate ha ritrovato un portafogli a terra nel parcheggio di piazzale Rodari, vicino alla scuola dell’Infanzia, e senza indugi si è attivato per cercare la legittima proprietaria e restituirglielo.
Missione compiuta, naturalmente, per il sollievo della 41enne impiegata, residente a Brignano, che nemmeno si era accorta che dallo zaino le mancava proprio il portafogli, mentre si trovava, in compagnia di amici, all’oratorio San Marco di Casirate a seguire un concerto.

In cerca della proprietaria a Treviglio

Uxhi, in compagnia della moglie e del figlio di 5 anni, verso le 21.30 sabato scorso usciva da casa dei parenti a Casirate per fare rientro a casa, a Melzo nel milanese, quando a terra nel parcheggio ha notato un portafogli.

"L’ho raccolto e ho subito pensato a come trovare il proprietario - ha raccontato il 33enne -. All’interno c’erano tutti i documenti, carta di identità e patente della ragazza e lì ho letto l’indirizzo di residenza a Treviglio. Così, con mia moglie e mio figlio ci siamo diretti verso Treviglio. E’ una città che conosco bene perché l’ho girata spesso nei tanti lavori che ho fatto".

Quanto l’uomo è arrivato al condominio di residenza della proprietaria del portafogli ha citofonato al suo interno. A rispondere, però, è stata la madre dell’impiegata. "Signora ho ritrovato il portafogli di sua figlia, sono venuto per riportarglielo". A queste parole la donna, vista l’ora, ha inizialmente tentennato, ma Uxhi ha insistito. "E’ vero, mi creda". La donna ha così chiamato al cellulare la figlia e in quel momento la 41enne si è resa contro che nel suo zaino mancava proprio il portafogli. Tirato un sospiro di sollievo per non aver smarrito documenti e carte di credito, ha chiesto alla madre di ringraziare il ragazzo e di ricompensarlo lasciandogli i contanti contenuti nel portafogli, ma il 33enne non ha voluto nulla. "E’ stato normale quello che ho fatto", ha spiegato un po’ in imbarazzo per la eco che il suo gesto ha provocato. La sua onestà ha consentito di evitare ad una persona la trafila necessaria in questi frangenti: bloccare le carte bancarie, presentare denuncia per lo smarrimento dei documenti di riconoscimento e, successivamente, rivolgersi a Comune e motorizzazione per ottenere i duplicati di carta di identità e patente di guida.

L'impiegata: "Auguro a lui e alla sua famiglia ogni bene"

L’impiegata "distratta" e il giovane albanese che ha ritrovato il suo portafogli, nei giorni seguenti, attraverso i social, si sono incontrati per bere un caffé insieme.

"L’ho ringraziato nuovamente per la gentilezza che ha avuto di riportare a casa dei miei genitori il mio portafogli - ha raccontato la 41enne, che ha avuto modo di conoscere meglio il 33enne -. Uxhi mi ha raccontato che vive in Italia dal 2007 e, da cinque mesi, ha ottenuto la cittadinanza italiana. Attualmente è disoccupato e sta cercando un nuovo lavoro dopo che, dopo alcuni mesi da operaio interinale in Same, il suo contratto non è stato rinnovato. Con grande dispiacere, mi ha detto, perché il lavoro in fabbrica gli piaceva: ha frequentato una scuola professionale di meccanica e gli piacerebbe un impiego in fabbrica nei reparti di produzione. Ma è anche disposto a fare altro, visto che ha fatto esperienza anche in altri ambiti lavorativi. Il suo timore è che, senza un lavoro fisso, mantenere la famiglia con la sola entrata del lavoro della moglie, poco meno di mille euro, diventi insostenibile. E, talvolta, preso dallo sconforto, ha pensato anche di tornare in Albania. Auguro a lui e alla sua famiglia ogni bene e che qualcuno si faccia avanti per offrire un posto di lavoro ad un bravo ragazzo".

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