Istruzione

Scuole al via, ma mancano i presidi: torna l'esercito dei dirigenti reggenti

Senza titolari gli Istituti comprensivi di Caravaggio, Calcio, Covo, Verdello e Verdellino, ma non solo...

Scuole al via, ma mancano i presidi: torna l'esercito dei dirigenti reggenti
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Anche quest'anno al suono della prima campanella del 12 settembre diverse scuole della Bassa bergamasca e dell'Alto cremasco apriranno senza... preside. O meglio: con un preside "reggente", designato spesso obtorto collo dall'Ufficio scolastico regionale per compensare la cronica mancanza di personale, una penuria strutturale che oltre al corpo docenti colpisce anche il livello dei presidi.

Scuole al via

Un problema non da poco, se si pensa alla quantità di Istituti comprensivi e di Istituti superiori "costretti" a tirare avanti affidandosi - sostanzialmente - alla buona volontà di vicepresidi e di uomini e donne di buona volontà che affianchino oberatissimi dirigenti nella gestione di centinaia di insegnanti e di migliaia di bambini e ragazzi con relative famiglie. Rispetto agli anni scorsi, tuttavia, almeno nella scuole della Bassa bergamasca qualche passo avanti c'è stato. Prima dell'assegnazione delle reggenze, infatti, è stato inserito almeno un nuovo assunto tra i presidi della zona: si tratta di Giuseppe Bassis, nominato all'Istituto "Leonardo da Vinci" di Mozzanica. Buone nuove anche per l'Istituto comprensivo "De Amicis" di Treviglio, dove tramite mobilità interregionale è stata nominata la dirigente Anna Fucile, che prenderà servizio a ottobre nell'istituto di viale Partigiano lasciato "orfano" dalla storica preside Donatella Finardi.

Tra attese e conferme

Restano, invece, in attesa di un'assegnazione definitiva da parte dell'Usr gli istituti comprensivi di Calcio (Martiri della Resistenza), di Caravaggio (Mastri caravaggini, dove al momento è stata confermata in reggenza Gloria Albonetti), Cologno al Serio (Abate Bravi), Covo (Lorenzo Lotto) e di Ciserano. Le nomine da parte dell'ufficio regionale sono attese nelle prossime ore. Nella stessa situazione gli Istituti comprensivi di Rivolta (dove è stato confermato Ugu Basciu) e di Soncino nel Cremasco. Nel frattempo, l'allegato «A» diffuso nei giorni scorsi insieme al decreto di nomina dei reggenti vede diversi rinnovi delle reggenze in essere già nello scorso anno scolastico: a Urgnano la conferma di Valeria Cattaneo, a Spirano quella di Pietro Enrico Gamba, a Verdello la conferma di Angelo Gueli e a Verdellino quella di Eugenio Gaetano Mora. Annalisa Settimio viene confermata invece alle "Grossi", secondo Istituto comprensivo della città di Treviglio.

La situazione alle superiori

Passando alle scuole superiori rette da reggenti, c'è l'Archimede di Treviglio, con la conferma di Maria Chiaria Pardi, e lo "Zenale e Butinone" affidato nuovamente a Paola Pellegrini. Restano poi in sella  al "Cantoni" di Treviglio  la reggente Simona Elena Tomasoni, e Gabriella Villa al "Rubini" di Romano di Lombardia. Confermata, infine, anche Paola Viccardi alla guida del "Pacioli" di Crema. Pubblicata la manifestazione d’interesse i presidi potevano candidarsi alla reggenza di ulteriori istituti ulteriori entro martedì, ma tradizionalmente non c’è quasi mai "la fila" per coprire posti tanto delicati e spesso faticosi.

Carenza di insegnanti

Ma se sul fronte dei presidi la situazione è delicata, le carenze nel corpo insegnanti nelle scuole sono ancora più numerose. Nonostante le immissioni in ruolo, infatti, anche per l’anno scolastico 2023/24 non verranno coperti tutti i posti vacanti e disponibili. Oltre un migliaio saranno le cattedre scoperte, tra cattedre "comuni" e di sostegno. In provincia, dai dati dell’ufficio scolastico bergamasco elaborati da Cisl Scuola, i posti disponibili dopo la mobilità erano 1806, di cui 913 su sostegno e 893 sul posto comune, oltre a 211 posti accantonati per le immissioni in ruolo da concorso straordinario bis. "Il grande problema rimane  il sostegno - continuava la Cisl in una nota dei giorni scorsi - Dopo la mobilità sono rimasti liberi 913 posti. Ne sono stati coperti solo 273, circa il 30%. Ai 640 posti rimasti liberi occorre aggiungere 846 posti in organico di fatto che l’Ufficio Scolastico Regionale ha assegnato in prima istanza".  "Ovviamente ce ne saranno sicuramente altre in seguito – continua Paola Manzullo, segretario generale di Cisl Scuola Bergamo -  per cui 1486 posti saranno attribuiti a docenti reclutati dalle graduatorie incrociate senza il titolo di specializzazione. È come un film già visto, che purtroppo torna a ripetersi ogni inizio anno scolastico, consegnandoci un’altra stagione con il precariato alle stelle".
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