Colpita l’agricoltura bergamasca, danneggiati mais, pascoli e ulivi
Bombe d'acqua e venti fortissimi uniti a violente grandinate stanno devastando le colture.
Il maltempo ha colpito ancora una volta l’agricoltura bergamasca. Questa mattina grandine e vento forte hanno sferzato diverse aree della provincia, causando parecchi danni. Lo rende noto Coldiretti Bergamo che ha raccolto le prime segnalazioni dei propri associati.
Danni all'agricoltura
Nella zona di Gandino i chicchi di ghiaccio hanno distrutto il mais in campo.
“E’ stato un attimo – racconta Adriano Galizzi, agricoltore di Leffe - il vento forte e la grandine si sono abbattuti sui campi di mais e dopo il loro passaggio sono rimaste solo piante devastate”.
La grandine ha colpito anche la Valle Brembana triturando l’erba nei pascoli.
“Prima che arrivasse la grandine – spiega Andrea Oberti allevatore di Bracca – in campo c’era un secondo taglio di erba rigoglioso, ora è rimasto poco o nulla”.
Il maltempo ha interessato anche la campagna nella zona di Treviglio e Romano con i campi di mais che sono stati piegati dalla furia del vento e da alcune raffiche di grandine. Lo scoramento è generale in quanto il mais era quasi pronto per essere trinciato.
“In pochi minuti la pioggia è caduta in modo copioso – dice Davide Facchinetti, allevatore di Treviglio – e in un attimo ha allagato le corsie di alimentazione delle stalla trascinando via la razione alimentare dei bovini”.
Chicchi di grandine grossi come palline da golf hanno colpito e danneggiato anche gli ulivi nella zona del Sebino, compromettendo il raccolto dell’annata.
Maltempo nella Bergamasca
Maltempo nella Bergamasca
Maltempo nella Bergamasca
Maltempo nella Bergamasca
I cambiamenti climatici sono la nuova sfida
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici che rappresentano una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio.
“I nostri tecnici stanno monitorando la situazione per capire l’entità delle perdite - spiega il presidente caravaggino di Coldiretti Bergamo, Gabriele Borella - La grandine è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo. Purtroppo è un fenomeno che si ripete sempre con maggiore frequenza, ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio”.
Coldiretti Bergamo sottolinea che siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola.