Sentenza ribaltata

Non ci fu violenza sessuale, assolto il medico di Spirano

Lo scorso anno la condanna in primo grado a due anni di reclusione, pena sospesa. Dopo un confronto disposto dalla Corte d'Appello è arrivata l'assoluzione

Non ci fu violenza sessuale, assolto il medico di Spirano
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Per lui, medico sessantenne che mai nella sua vita aveva avuto problemi personali o professionali, l’accusa era di quelle gravissime: violenza sessuale nei confronti di una sua paziente. Martedì, però, la Corte d’Appello di Brescia ha ribaltato la sentenza di condanna in primo grado assolvendolo con formula piena dal reato "perché il fatto non sussiste".

Medico assolto

La sentenza, di cui ancora non si conoscono le motivazioni, che verranno depositate nelle prossime settimane, è arrivata al termine di un lungo e intenso confronto tra il medico e la presunta vittima - rappresentata dall’avvocato Laura Rossoni presente in Aula ma sostituita dall’avvocato Eugenio Sarai - chiesto proprio dalla Corte d’Appello lo scorso marzo.

"Il nostro assistito era rimasto profondamente scosso dalla prima sentenza di condanna - ha commentato l’avvocato della difesa Serena Rozzoni che segue il caso con l’avvocato Stefano Sesti - Non solo per l’esito ma anche per le pene accessorie che erano state stabilite".

Revocate le pene accessorie

Al medico, infatti, oltre alla condanna a due anni di reclusione con pena sospesa era stato imposto di seguire un percorso di recupero in una struttura specializzata di Brescia, condannandolo anche al pagamento delle spese legali e di una provvisionale di 8mila euro oltre all’interdizione dai Pubblici uffici e dall’esercizio della professione medica. Misure tutte revocate dalla sentenza della Corte d’Appello.

"Dopo la condanna in primo grado abbiamo subito presentato un ricorso - hanno spiegato - E’ stata proprio la Corte d’Appello a chiedere che le parti venissero a un confronto che è durato parecchio ed è stato molto intenso. Ora staremo a vedere se la Procura vorrà avanzare ricorso - hanno concluso gli avvocati - Attendiamo di leggere le motivazioni, ma siamo soddisfatti di aver potuto riabilitare il nome di un professionista molto conosciuto e stimato nel suo paese".

La presunta violenza

I fatti risalgono al dicembre del 2019 quando una paziente, una giovane donna sui trent’anni, si era recata in ambulatorio per chiedere la ricetta per un farmaco già utilizzato in passato per curare un problema di natura ginecologica. Secondo il racconto della donna il medico, però, avrebbe insistito per visitarla e in quel frangente avrebbe consumato la violenza sessuale nei suoi confronti. Lei, terrorizzata, era poi fuggita dall’ambulatorio cercando riparo al comando della Polizia locale dove aveva subito raccontato l’accaduto. Accolta poi in Pronto soccorso a Treviglio, la giovane aveva seguito il «Percorso rosa» per le donne vittime di violenza denunciando l’accaduto alle Forze dell’ordine.

Le indagini hanno portato all’udienza preliminare e successivamente al rito abbreviato chiesto dalla difesa. Il racconto delle donna, sempre rimasto coerente, aveva convinto il giudice Alessia Solombrino a procedere con la condanna nei confronti del medico aggiungendo pene accessorie altrettanto pesanti.
Il confronto diretto tra le parti coinvolte ha dato, invece, ragione al medico sollevandolo da ogni accusa: assolto, quindi, perché il fatto non sussiste.

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