Brignano Gera d'Adda, 40 chili di marijuana e 130 piante nella corte abbandonata
Blitz dei carabinieri ieri pomeriggio, martedì, in via Visconti
La linea di produzione era praticamente completa: dal seme alle buste da un chilogrammo di infiorescenza essiccata, pronta per essere spacciata al dettaglio. Ma il prodotto di questa articolatissima azienda agricola «di quarta gamma», allestita abusivamente in una corte al 22 di via Visconti a Brignano Gera d'Adda non era insalata, ma marijuana. Ammonta infatti a quaranta chili di stupefacente, più 130 piante di «cannabis sativa» alte ormai più di un metro e mezzo, il bottino del maxi sequestro che i carabinieri della Compagnia di Treviglio hanno portato a termine ieri pomeriggio, martedì 13 giugno 2023, dopo una segnalazione anonima. Ulteriori indagini sono in corso, per smantellare la rete di "professionisti" che vi lavoravano probabilmente da alcuni mesi.
Blitz nella corte abbandonata a Brignano Gera d'Adda
Il blitz è scattato nel primo pomeriggio, nella grande corte abbandonata da anni che si trova a pochi metri da Palazzo Visconti, in pieno centro. La vecchia cascina a corte, sfitta da tempo, è di proprietà di una famiglia milanese, ed è gestita per la manutenzione ordinaria da un addetto che un paio di volte all’anno ne verifica lo stato e si occupa dell'ordinaria manutenzione. Con porte e finestre sprangate, era impossibile immaginare cosa stesse accadendo in quei locali: ignoti, aprendosi forse un varco dal retro, nei mesi scorsi erano riusciti ad occupare abusivamente diversi locali, allestendovi una vera e propria serra. Le piante di marijuana in vaso erano scaldate e ventilate da un articolato sistema di lampade a raggi ultravioletti, ventilatori e umidificatori, per massimizzare la produzione e la qualità delle infiorescenze.
L'allaccio alla rete elettrica
Dopo il raccolto, le infiorescenze di cannabis venivano selezionate, fatte essiccare, porzionate e messe sotto vuoto nella stessa struttura: i carabinieri hanno trovato una quarantina di sacchetti da un chilo l’uno, pronti per il mercato. La linea di produzione aveva inoltre bisogno di parecchia energia, fornita gratuitamente da un allaccio abusivo alla rete elettrica. Per smantellarla, martedì sono intervenuti sul posto anche i tecnici dell’Enel.
I carabinieri stanno ora indagando per risalire ai coltivatori, dei quali al momento non c’è traccia. Probabilmente lavoravano a Brignano già da qualche mese, ovviamente all’insaputa sia del custode che dei proprietari.
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