Manifestazione

Treviglio-Bergamo, domani anche il Pd bergamasco in mobilitazione contro l'autostrada

Casati: "Non porterà alcun beneficio ai territori dal momento che è stata concepita per collegare la BreBeMi a una Pedemontana che non arriverà mai"

Treviglio-Bergamo, domani anche il Pd bergamasco in mobilitazione contro l'autostrada
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Anche il Pd bergamasco e i Giovani democratici manifesteranno domani, sabato 10 giugno, contro il progetto dell'autostrada Treviglio-Bergamo.

Domani la manifestazione contro la Treviglio-Bergamo

Una manifestazione contro la Treviglio-Bergamo proprio sui territori che "l’autostrada vorrebbe devastare". Non si placano le proteste per il progetto che ha come obiettivo quello di unire la pianura con il capoluogo. A organizzare l’ennesima contestazione i sindaci di Osio Sotto e Levate, con l’appoggio del Comitato No Autostrada e altre associazioni del territorio. L’appuntamento è per domani, sabato 10 giugno, alle 9.30, alla Piana del Saore, proprio sul confine tra i due Comuni promotori della contestazione.

A tal proposito sono stati fissati due luoghi di ritrovo: alle 9 in piazza don Gandossi a Osio Sotto e in piazza duca d'Aosta a Levate. Per chi arriva dalla zona di Treviglio, invece, il ritrovo è alle 8.15 in stazione Centrale, da dove alle 8.38 si partirà in treno alla volta di Levate. In contemporanea, a Milano, i comitati contro la Pedemontana manifesteranno davanti alla Regione Lombardia.

Un progetto costoso "che non risolve i problemi"

Nell’appello firmato dai sindaci di Osio Sotto e Levate per invitare la popolazione a unirsi alla battaglia contro l’autostrada, vengono ribadite le motivazioni per cui la sua realizzazione sarebbe solo un danno per il territorio.

"Riteniamo che un progetto vecchio di 11 anni che prevede costi pari a 560 milioni di euro per 15 chilometri di autostrada a pedaggio non risolva i problemi della viabilità tra Bergamo e Treviglio - spiegano gli amministratori dei due Comuni - Chiediamo che i 146 milioni di euro pubblici che Regione Lombardia ha messo a disposizione dell’operatore privato che realizzerà quest’opera vengano destinati alla riqualificazione della viabilità esistente (ex ss 525 e ss 42). Da pochi mesi, inoltre, è entrata in funzione la tangenziale esterna di Verdello nel suo tratto nord e verrà completata nel tratto a sud entro la fine dell’anno togliendo l’ultimo nodo dello scorrimento veicolare nord sud; inoltre è stata finanziata e partirà a breve la tangenziale esterna di Boltiere".

I due sindaci hanno poi espresso preoccupazione perché i loro Comuni sono quelli che pagheranno un peso maggiore in termini di
consumo di suolo: "La piana verde tra Osio Sotto (quartiere Saore) e Levate verrà devastata dalla realizzazione della nuova autostrada", hanno scritto nell’appello.

Anche il Pd bergamasco in manifestazione

Il Partito Democratico bergamasco e i Giovani Democratici di Bergamo aderiranno alla manifestazione indetta dai sindaci di Levate e Osio per dire NO alla costruzione dell'autostrada Bergamo-Treviglio progettata ormai 20 anni fa.

"Domani saremo in piazza accanto ai sindaci - spiega il segretario provinciale e consigliere regionale Davide Casati - che sosteniamo nella loro mobilitazione contro I'IPB (interconnessione Pedemontana Brebemi, comunemente chiamata Autostrada Bergamo Treviglio). Si tratta di un'opera che costa oltre 560 milioni di euro e comporta un elevato consumo di suolo, senza portare alcun beneficio ai territori dal momento che è stata concepita per collegare la BreBeMi a una Pedemontana che non arriverà mai".

"Avremmo preferito - prosegue Casati - che Regione Lombardia, di fronte alla cancellazione del tratto bergamasco della Pedemontana, si attivasse convocando un tavolo di confronto con i sindaci e i territori, così da studiare progetti alternativi per un collegamento tra il centro e la bassa, invece che tirare dritto e destinare all'opera 146 milioni di fondi pubblici".

"Il nostro territorio risulta già fortemente deturpato da logiche costruttive fuori misura - dichiara il segretario provinciale dei GD Lorenzo Lazzaris -. Viviamo in una delle zone più inquinate d'Europa e un'altra, ennesima, colata di cemento sul verde significherebbe ulteriore consumo di suolo, ma soprattutto inquinamento aggiuntivo proveniente dai mezzi pesanti e non solo, con le conseguenze aggiuntive sulla salute di tutti noi. E al netto di tutto questo, siamo qui a discutere, ancora, di un progetto già vecchio, costoso e che non servirà a nessuno, se non a distruggere quel poco che ci resta da proteggere".

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