Verdello

Fino all'ultimo in prima fila, addio al fondatore dell'Anc di Verdello

Il figlio Gabriele, oggi alla guida dell'associazione, lo ricorda con affetto: "Grazie per tutto quello che mi hai insegnato"

Fino all'ultimo in prima fila, addio al fondatore dell'Anc di Verdello
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La sezione verdellese dell'Associazione nazionale carabinieri piange il suo "papà", Adriano Coffetti. Lo scorso 1 giugno i funerali a cui ha partecipato tutta la comunità. Grande cordoglio da parte delle associazioni del paese.

Sempre in prima fila per l'Arma

Fino all’ultimo ha voluto essere presente per rendere onore ai valori dell’Arma dei carabinieri in cui ha sempre creduto e che ha sempre coltivato. Così lo scorso 25 aprile, nonostante le condizioni di salute precarie, ha partecipato alle celebrazioni per la Festa della Liberazione accompagnato dal figlio Gabriele.

Era così, Adriano Coffetti, fondatore della sezione verdellese dell’Associazione nazionale carabinieri scomparso la scorsa settimana a 79 anni. Uno spirito tenace e sempre a disposizione della comunità per la quale si è speso senza mai risparmiarsi.
Lo scorso 1 giugno tutta la comunità si è stretta attorno alla famiglia, la moglie Rosa e i figli, Pietro, Catia e Gabriele che oggi guida la sezione dell’Anc seguendo le orme del padre.

"Ha sempre mantenuto vivi i valori dell’Arma nonostante avesse servito solo durante il servizio militare, prima nella scuola allievi di Torino e poi a Milano, senza diventare carabiniere effettivo - ha ricordato il figlio Gabriele, lui sì, invece, ha indossato la divisa prestando servizio a Messina prima e poi a Roma - Nel 1984 ha fondato la sezione guidandola fino al 2009 quando, poi, sono subentrato prendendo il suo posto. Nel 1997 fu il primo gruppo ad attivarsi nel volontariato iniziando a lavorare per la comunità".

A servizio della comunità

L’istinto di mettersi al servizio Coffetti l’aveva nel sangue: volontario della Croce rossa di Urgnano era iscritto anche all’Avis e all’Aido.

"Ha sempre collaborato anche con l’oratorio - ha proseguito il figlio - ricordo che aiutava a issare e preparare il palo della cuccagna ed era sempre disponibile per chiunque avesse bisogno".

Per una vita dipendente dell’Enel di Verdello, alle esequie erano presenti molti ex colleghi di lavoro che ne hanno ricordato la precisione e la professionalità.

"Aveva un carattere difficile, ma da lui hanno potuto imparare molto - ha aggiunto - in un’occasione aveva anche salvato la vita di un collega da una scossa elettrica che avrebbe potuto ucciderlo".

"Grazie per tutto quello che mi hai insegnato"

Per Coffetti, l’Arma dei carabinieri era un vero e proprio amore, tanto da voler essere presente fino all’ultimo a tutte le cerimonie ufficiali. E anche lunedì mattina, quando a Zingonia l’Arma ha festeggiato i suoi 209 anni di fondazione, in qualche modo anche lui era presente.

"Ho portato con me nello schieramento la sua Bustina, che ha onorato e indossato dal giorno del suo congedo - ha concluso il figlio Gabriele - A lui il grazie per tutto quello che mi ha insegnato".

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