Fabio Troiano, questa sera, sul palco del Tnt con "Il dio bambino"
Il monologo è stato scritto nel 1993 da Giorgio Gaber e Sandro Luporini
Appuntamento, questa sera, giovedì 30 marzo, al Teatro Nuovo Treviglio alle 21 con Fabio Troiano che salirà sul palco con lo spettacolo intitolato "Il dio bambino".
Fabio Troiano questa sera al Tnt
Torna, questa sera, l’appuntamento con "Il Teatro Che Meraviglia", la stagione teatrale serale al TNT di Treviglio organizzata dal Comune di
Treviglio con la direzione artistica di deSidera Teatro / Teatro de Gli Incamminati. In scena un bravissimo Fabio Troiano con con "Il dio bambino" per la regia di Giorgio Gallione, con testi e musiche da Giorgio Gaber e Sandro Luporini.
Scritto nel 1993 da Giorgio Gaber e Sandro Luporini, il monologo "Il dio bambino" prosegue e approfondisce, dopo Parlami d’amore Mariù e Il Grigio, il particolarissimo percorso teatrale del Gaber di quegli anni. Esempio emblematico del suo “teatro di evocazione”, "Il dio bambino" racconta una normale storia d’amore che si sviluppa nell’arco di alcuni anni e dà agli autori l’occasione di indagare sull’uomo,
per cercare di capire se ce l’ha fatta a diventare adulto o è rimasto irrimediabilmente bambino, un bambino che si vanta della sua affascinante spontaneità invece di vergognarsi di un’eterna fanciullezza.
Il testo di Gaber e Luporini
Un uomo a confronto con una donna, il migliore testimone per mettere in dubbio la sua consistenza, la sua presunta virilità. Come d’abitudine, Gaber e Luporini conducono un’indagine lucidissima, mai autoassolutoria, spietata e affettuosa al contempo, che cerca di radiografare le differenze tra questi due esseri, così simili e così diversi, con la consapevolezza che se queste differenze si annullassero, la vita cesserebbe di esistere. Così tra le righe affiora la speranza, il ponte verso un futuro meno imperfetto. Nel Dio bambino è la nascita di un figlio a far ritrovare al protagonista il senso del proprio agire, tra lampi di autoironia e umorismo.
A trent’anni di distanza, "Il dio bambino" rimane un testo di incredibile forza e attualità, cinico ma commovente. Un teatro disturbante, nel suo stimolo a ripensare a noi stessi, ma di grandissima empatia. Ambientato in un metaforico locale in disfacimento, tra bottiglie semivuote e fiori calpestati, a raccontare allusivamente una sorta di festa finita male, lo spettacolo è contrappuntato da frammenti di canzoni di Giorgio Gaber, che guidano lo spettatore nell’interpretazione di un racconto di tragicomica, potente contemporaneità.
La regia di Giorgio Gallione, prezioso motore di una rinnovata vita scenica del teatro di Gaber (recente il suo applauditissimo Il Grigio con Elio), valorizza l’attualità e l’empatia di questo testo, trovando un perfetto connubio con l’interpretazione di Fabio Troiano, talentuoso e versatile attore di teatro, cinema e tv, abile nell’attraversare con analogo successo testi comici e intimisti, qui atteso a una funambolica prova d’attore.