L'inclusione dei disabili nel mondo del lavoro della Bassa: l'esempio del "Maté"
Alberto Trevisan dell’Acli organizza un ciclo di incontri dedicati all’introduzione al mondo lavorativo delle persone svantaggiate. L'esempio del Maté
Un‘interessante conferenza quella di venerdì scorso allo Spazio Hub Tnt di Treviglio organizzata da Alberto Trevisan dell’Acli, sezione bergamasca. Il quarto di un ciclo di incontri sul territorio dedicati all’introduzione al mondo lavorativo delle persone svantaggiate.
L'inclusione dei disabili nel mondo del lavoro della Bassa
"La strada dell’inclusione", così recitava il titolo, è stata raccontata da tre relatori preceduti dal saluto iniziale del sindaco Juri Imeri: Laura Adobati, della Cooperativa sociale Berakah, che si occupa dell’emarginazione sociale e lavorativa di alcune fasce deboli e Antonietta Santi di Cooperativa Insieme Treviglio, che offre possibilità lavorative a persone diversamente abili con sindrome di down o altre patologie.
L'esempio del "Maté"
È stata poi la volta di Rossella Brambilla del ristorante Matè- Madre Terra di Treviglio, responsabile del Progetto Sitdown. È lei a parlare del felice percorso di questo progetto inclusivo iniziato nel 2015 e sul quale ha sempre creduto molto:
"Fino all’anno scorso da ottobre a maggio due o tre gruppi di ragazzi portatori di handicap una volta alla settimana si alternavano nel servizio di sala e di accoglienza dei clienti. Dal 2023 il progetto si è evoluto: più continuità temporale e soprattutto più inclusività. Così, all’interno della brigata di turno, è stato inserito un ragazzo diversamente abile, anzichè raggrupparli solamente fra loro".
Il riscontro è stato più che positivo: "I ragazzi hanno reagito bene, anzi si sono integrati meglio con il personale e questa interazione vicendevole è stata importante per entrambe le parti". Plauso dunque a un progetto che sta realizzando sempre di più il fine dell’inclusione per cui è nato e ha tutte le carte in regola per migliorare.