Caravaggio

Per far quadrare il Bilancio aumenta l'Imu sulle aziende e le seconde case

Le bollette astronomiche e la spesa sociale in crescita hanno spinto l'Amministrazione a ritoccare l'imposta, la Lega protesta

Per far quadrare il Bilancio aumenta l'Imu sulle aziende e le seconde case
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Le bollette pesano e i conti nel bilancio non tornano, l’Amministrazione di Caravaggio decide l’aumento dell’aliquota Imu per le aziende e le seconde case, che passa dall’8.5 al 10 per mille. La Lega protesta e vota contro.

L'Imu passa dall'8.5 al 10 per mille

Lo aveva già annunciato a fine anno e ieri sera, mercoledì 22 marzo, l’assessore al Bilancio Elena Nicotera in Consiglio comunale ha confermato quella che era una fosca previsione: la necessità di aumentare un'imposta, e si è puntato sull'Imu.

"L’ipotesi di una revisione era stata anticipata in precedenza, avendo la necessità di affrontare maggiori costi legati principalmente al caro-bollette e all’area dei servizi sociali - ha spiegato - la decisione di mettere mano alle aliquote Imu nasce anche da un confronto con i Comuni limitrofi: l’adeguamento è stato una via di mezzo tra l’aliquota attuale e quella che vige in questi territori confinanti dove da anni è stata assunta l’imposizione massima. In merito alle categorie interessate la scelta è ricaduta sui fabbricati di categoria D e sulle seconde case. Abbiamo escluso i terreni agricoli e le aree fabbricabili".

Un aumento che frutterà alle casse comunali 300mila euro.

"Una boccata d’ossigeno per i costi relativi alle utenze previsti nel 2023 - ha rimarcato - nel 2022 erano stati oltre 750mila euro ma si era potuto contare sull’avanzo di amministrazione, ora esaurito, e su un aiuto da parte dello Stato, che non c’è più".

La Lega vota contro: "Mazzata per le aziende"

Aperto il dibattito, a prendere la parola è stato il capogruppo del Carroccio, Giuseppe Prevedini.

"Non è corretto, le aziende sono in difficoltà come il Comune per i rincari energetici - ha esordito piccato - garantiscono una grossa fetta di Prodotto interno lordo (Pil), vanno tutelate. Se diamo loro una mazzata, visto che l’incremento è pari al 15 -20%, peggioriamo una situazione già oggi problematica".

Poi ha tirato una stoccata.

"Non so se nelle pieghe del bilancio non c’era possibilità di trovare 300mila euro - ha affermato - a livello sociale e scolastico ci sono coperture che in qualche caso mi sembrano un po’ eccessive: a volte andiamo a tutelare gente che oggi come oggi dissangua le casse del Comune".

Il leghista ha parlato di legittime scelte politiche ma ha lanciato l’allarme.

"Attenzione, oggi siamo al 10 ma, se prendiamo questa piega, nel 2024 se non raggiungiamo 1,5 milioni di euro di oneri in entrata arriveremo al 10.6. A me non interessa cosa fanno gli altri Comuni, guardo in casa mia".

"Scelta dolorosa ma necessaria per non ridurre i servizi"

A replicare per le rime nella maggioranza sono stati in tanti e a chiudere il giro è stato il sindaco Claudio Bolandrini.

"La scelta di aumentare l’Imu è stata dolorosa ma necessaria per non ridurre i servizi, a fronte di una spesa di 750mila euro, 400mila li abbiamo trovati facendo economie, gli altri li raccogliamo chiedendo un sacrificio limitato allo stretto necessario - ha fatto notare - nel 2013-2014 era stata aumentata l’aliquota Irpef da 0.50 allo 0.65 allo 0.78 perché i bilanci del tempo avevano bisogno di 560mila euro per quadrare... Scelta ricaduta su tutti i contribuenti".

Prevedini dal canto suo ha sottolineato che una soluzione diversa poteva essere quella di abbattere il valore delle aree agricole e fabbricabili e su quelle aumentare l’Imu, ma  il sindaco ha bocciato l’idea: "Avremmo rischiato di far fallire trattative in corso in via Panizzardo e nell’area Zeta".

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