A Bergamo nasce il tavolo provinciale per affrontare la crisi idrica
All’esame, la possibile immissione in rete delle fonti di approvvigionamento meno utilizzate
Le mancate precipitazioni negli ultimi mesi non lasciano tranquilli e la crisi idrica inizia a preoccupare anche la provincia di Bergamo che ieri, 27 febbraio, ha inaugurato il tavolo provinciale per affrontare quella che altrimenti potrebbe diventare una vera emergenza. All’esame, la possibile immissione in rete delle fonti di approvvigionamento meno utilizzate.
Crisi idrica: nasce il tavolo provinciale
Ieri mattina, il Prefetto di Bergamo Giuseppe Forlenza, nell’ambito di una strategia condivisa con il Presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi, ha costituito un Tavolo provinciale di confronto con l’obiettivo di valutare tutte le misure preventive, da adottare in ambito locale, che possano essere utili a fronteggiare la situazione di deficit idrico, purtroppo, già in essere anche nel territorio bergamasco, oltre che a livello nazionale.
Alla riunione hanno partecipato, oltre al Presidente della Provincia, l’Ufficio Territoriale Regionale di Bergamo, l’Ats di Bergamo, l’Ufficio d’Ambito di Bergamo nonché la società Uniacque.
In studio soluzioni per il territorio
In vista delle indicazioni che perverranno all’esito del Tavolo regionale, convocato per il prossimo 2 marzo, e dell’ordinanza che, a livello nazionale, stanzierà i fondi per gli interventi che si renderanno necessari, gli Enti e gli Uffici coinvolti, oltre che la società Uniacque, sono a lavoro per individuare operativamente le azioni di mitigazione e di utilizzo cautelativo delle risorse idriche, che possono nell’immediato essere intraprese in relazione allo specifico contesto territoriale bergamasco.
Tra le misure all’esame, la possibile immissione in rete delle fonti di approvvigionamento meno utilizzate, come quelle montane.