Caravaggio

Ex Ceramtec, i capannoni tornano ai proprietari

Nel giro di pochi giorni il fallimento, che aveva fatto perdere gli immobili ai trevigliesi, sarà revocato grazie a un concordato fallimentare.

Ex Ceramtec, i capannoni tornano ai proprietari
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Stop all’illegalità nei capannoni dell’ex "Ceramtec" di Caravaggio, la società trevigliese "Il Gatto ‘85 Srl" ne è tornata in possesso grazie a un concordato fallimentare e prima o poi torneranno ad ospitare attività produttive.

Ex Ceramtec: la svolta

Nel giro di pochi giorni il fallimento, che aveva fatto perdere gli immobili ai trevigliesi, sarà revocato. A dirlo è uno dei curatori fallimentari, il ragionier Massimo Salvi con studio a Bergamo, ce si è occupato del caso con i colleghi Fabio Bombardieri e Giovanni Vezzoli.

Il Tribunale ha accettato la proposta di concordato presentata dalla società - ha spiegato - quest’ultima ha messo a disposizione la somma necessaria a pagare i debiti privilegiati e le spese di procedura del fallimento. Saldati i creditori il fallimento sarà revocato e la società potrà procedere “in bonis”, come qualsiasi altra in normale esercizio dell’attività. Tornerà quindi in possesso degli immobili, non solo quelli presenti sul territorio caravaggino, quindi deciderà cosa farne.

Per ora quindi è prematuro parlare del destino dei capannoni che sorgono su un’area di diecimila metri quadrati, vuoti da anni ma in buono stato, e siti in una posizione strategica per la vicinanza al casello della Brebemi.

Stop alle attività illecite

Ora tutti auspicano che tra le mura dei capannoni venga ripristinata la legalità, se è vero che sono spesso divenuti meta di malviventi, pronti ad approfittare dello stato di abbandono per mettere in piedi attività illecite.
L’ultima, in ordine di tempo, la piantagione di 1.500 piantine di marijuana, scovata dai carabinieri giusto un paio di settimane fa in uno di questi fabbricati, sito in via Severgnini. Le indagini per individuare i "coltivatori" sono ancora in corso. Negli anni scorsi, un altro finì al centro di un giro di smaltimento illegale di rifiuti. In un altro caso ancora furono invece rinvenute tonnellate di vestiti usati, forse destinati all'export. Erano infine stati trovati diversi lavoratori clandestini, impiegati per la raccolta di parti di veicoli, elettrodomestici usati e materiale vario. Una realtà divenuta davvero scomoda per l’Amministrazione comunale, e ora il sindaco Claudio Bolandrini può tirare un sospiro di sollievo.

Confidiamo che la situazione si sblocchi e che possa finalmente ripartire l’attesa rigenerazione dell’area produttiva attualmente dismessa - ha commentato speranzoso il primo cittadino -. Questo porrebbe definitivamente fine al degrado e risolverebbe il problema di attività illecite ad opera di associazioni criminali. Nel frattempo ho chiesto alle Forze dell’ordine, che ringrazio per i tempestivi ed efficaci interventi che hanno effettuato, di mantenere elevato il presidio.

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