A Desio

Aggredito con bastone e mannaia nel centro massaggi "a luci rosse", vittima un 22enne di Casirate

Una coppia di cinesi aveva trasformato l'attività di wellness in una casa d'appuntamenti

Aggredito con bastone e mannaia nel centro massaggi "a luci rosse", vittima un 22enne di Casirate
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Un giro di prostituzione nascosto dietro le vetrine di un centro massaggi. E' quanto scoperto dai carabinieri della Compagnia di Desio dopo l'aggressione subita da un 22enne di Casirate finito nella rete di una coppia di cinesi. Ne dà notizia Prima Monza.

Aggredito nel centro massaggi "a luci rosse"

I fatti risalgono allo scorso ottobre. Il 22enne, originario del Kenya e residente a Casirate, aveva contattato una donna su un sito di incontri per consumare un rapporto sessuale a pagamento. Il giovane, pagata in anticipo la prestazione, si era presentato, come concordato, in un centro massaggi a Desio. Dietro le vetrine oscurate dalle locandine, però, la passione per i massaggi orientali aveva, però, da tempo lasciato spazio a un vero e proprio giro di prostituzione.

Una volta rimasti soli, però, la donna ha ritrattato sulla natura della prestazione che era stata concordata spingendo il 22enne a richiedere la restituzione della somma anticipata. Per tutta risposta, però, è stato colpito prima dalla donna con un bastone e poi dal marito di questa intervenuto armato di mannaia.

Il 22enne, rimasto ferito nell'aggressione, è riuscito a fuggire e ha chiamato il 112 che ha subito inviato sul posto i carabinieri di Desio e il personale del 118 che ha poi trasportato il giovane al Pronto soccorso dell’ospedale Pio XI di Desio, dove era stato giudicato guaribile in 20 giorni per “aggressione da parte di persona, varie ferite e trauma cranico”.

Scoperto un giro di prostituzione

Le ricerche eseguite dai militari hanno consentito di risalire a una coppia di origini cinesi la cui base logistica era appunto un centro massaggi non poco lontano. Qui era stato ritrovato vario materiale riconducibile all’attività di prostituzione, rendiconti e documentazione, il bastone e la mannaia utilizzati dagli indagati, che venivano arrestati per lesioni personali aggravate in concorso e denunciati per violazioni in materia di immigrazione.

Da quell’episodio efferato, che grazie all’immediato intervento dei soccorsi le conseguenze per la vittima erano risultate meno gravi di quanto avrebbe potuto essere, i carabinieri avevano quindi avviato un'indagine sul conto dell’attività con riguardo al regolare svolgimento di quello che doveva essere un centro massaggi. Gli accertamenti condotti dall’Arma hanno consentito di risalire al metodo “cinese” messo in atto da una donna, anch’essa orientale 37enne, che era stata costretta da anni a vendersi tutti i giorni, fino a notte fonda, a uomini prevalentemente di età avanzata, un trattamento aggiuntivo a luci rosse, naturalmente dietro pagamento di una somma variabile dai 20 ai 50 euro, a seconda della prestazione.

Tutti i proventi sia dei massaggi che dei trattamenti extra, venivano incassati esclusivamente dal titolare del centro, un 43enne cinese consorte della donna, con alle spalle un curriculum giudiziario fatto di reati contro la persona, prostituzione, falsità personale e ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Il 43enne aveva reclutato la connazionale per svolgere l’attività di prostituzione sotto la copertura di prestazioni legate al benessere, all’interno del finto centro massaggi, divenuto una vera e propria casa d’appuntamento.

Centro massaggi sotto sequestro

Così, sulla base di schiaccianti indizi di colpevolezza raccolti dalle indagini, totalmente accolti dalla Procura di Monza, che hanno permesso di riscontrare quanto già ipotizzato nella fase investigativa e cioè che all’interno della struttura venivano forniti ai clienti servizi ben diversi rispetto a quelli di un centro wellness, i carabinieri, ottemperando al decreto emesso dal Tribunale di Monza - Ufficio del Gip, contestando il reato di “sfruttamento della prostituzione”, hanno potuto mettere fine all'illecita attività a “luci rosse”, che si era sviluppata nel tempo all’interno del centro benessere, interamente gestita da due sposi orientali.
La coppia cinese, proveniente dalle propaggini del deserto del Gobi, è stata segnalata al Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri per ulteriori accertamenti connessi a presunte irregolarità lavorative. Nei giorni scorsi è quindi scattato il “sequestro preventivo” del centro massaggi.

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