Sanità

Asst Bergamo Ovest, l'indagine: il 92% del personale raggiunge il posto di lavoro in auto

I dipendenti non utilizzano i mezzi pubblici perché il servizio esistente è inadeguato e scomodo.

Asst Bergamo Ovest, l'indagine: il 92% del personale raggiunge il posto di lavoro in auto
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Nel report 2022 della Asst Bergamo Ovest  di Treviglio c’è anche  un capitolo riservato anche al personale. Un argomento meno "sanitario", ma ugualmente interessante se si considera che l'azienda che gestisce gli ospedali di Treviglio e Romano, oltre ai poliambulatori della Bassa, ai consultori e a diversi altri servizi, è una delle più grandi del territorio per numero di dipendenti, la cui "massa" descrive bene le abitudini un po' di tutti i lavoratori della Geradadda in fatto di mobilità. Ne emerge, di nuovo, il noto panorama per cui i mezzi pubblici sono ancora pochissimo utilizzati, nonostante i dati sul Pm10 e sulla qualità dell'aria a Treviglio e dintorni suggerirebbero come nuove politiche per il Trasporto pubblico locale dovrebbero essere all'ordine del giorno.

Aumentano i dipendenti di ospedali e ambulatori dell'Asst Bg Ovest

Il dato che spicca è quello dell’aumento dei dipendenti, che sono passati dai 1.837 del 2019 ai 1.995 del 2022 (l’89,8% a tempo pieno). Con incrementi in tutti i settori, tranne in quello del comparto sanitario (infermieri e Oss) che sono cresciuti di soli 4 unità: da 890 a 894. Ci sono invece da registrare le assunzioni di 44 dirigenti medici (da 316 a 360) e di 64 tecnici, passati quindi dai 322 del 2019 ai 386 del 2022. Ci sono infine 47 dipendenti in più che si occupano di altre mansioni.

Asst Bergamo Ovest, come si muovono i dipendenti?

Sempre relativamente al personale, la Asst ha anche effettuato un’indagine statistica sulle abitudini di spostamento nel tragitto casa-lavoro. Il 27,9% dei dipendenti lavora su turni. Dei restanti, il 43,8% ha orari fissi con partenza da casa mediamente alle 7.38, presa di servizio alle 8.13, uscita alle 15.57 e rientro a casa alle 16.28; il 28,3% ha invece orari flessibili con entrata al lavoro tra le 7.51 e le 9.05 e uscita tra le 16.01 e le 17.57. Il valore medio dei chilometri percorsi andata e ritorno è di 26,51 km, mentre come tempistica l’andata dura mediamente 25,52 minuti, il rientro a casa 26,33.

Il 92% si muove con l'auto privata

Per quanto riguarda il mezzo che viene utilizzato per il tragitto casa-lavoro (erano possibili più risposte), la stragrande maggioranza, ovvero il 91,9%, usa l’automobile privata come conducente. C’è poi un 15,2% che utilizza la bicicletta e un 5,4% su auto come passeggero. Il 4% raggiunge infine il posto di lavoro a piedi. Bassissime le percentuali per quanto riguarda altri mezzi: l’1,9% il ciclomotore (come conducente), l’1,3% il treno o l’autobus, lo 0,3% il ciclomotore come passeggero e lo 0,2 un veicolo in sharing.

Mezzi pubblici snobbati per scomodità

L’indagine ha fatto un focus anche sul tipo di auto utilizzata dal punto di vista della classe di emissioni e della motorizzazione: il 32,95 ha una «Euro 6», il 32,8 una «Euro 5», il 12,8 una «Euro 4», l’1,6 una «Euro 3», e lo 0,2 una «Euro 0». Riguardo al carburante, invece, il 45,4% delle auto è a benzina, il 34,7% a gasolio, l’8% ibrido, il 3,6% a Gpl, l’1,7% a metano e lo 0,9 elettrico. C’è poi un 5,7% misto benzina/Gpl. Il questionario ha poi chiesto agli intervistati le criticità che vengono incontrate sul tragitto da casa al lavoro e viceversa.

Per il 73,1% il problema principale è il traffico, più staccate le difficoltà nel trovare parcheggio (17,7%) e i costi elevati dei mezzi pubblici (13.3%). Sul motivo per cui viene preferito l’uso dell’auto, il principale è ovviamente la comodità (67,7%), ma emerge anche l’annoso problema del trasporto pubblico. Il 26,5% lamenta infatti l’assenza di un servizio idoneo e il 25,7% di valide alternative. Viene poi contestata l’elevata distanza tra fermate del trasporto pubblico e la sede aziendale (14,6%) e tra la fermata e il domicilio (10,9%).

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