Endometriosi, una task force regionale per creare una reta di assistenza
Regione Lombardia sta costituendo una task force per permettere alle donne affette da endometriosi di avere una diagnosi precoce e assistenza.
Una task force per creare una vera e propria rete con centri con diversi gradi di specializzazione in grado di fornire indicazioni chiare per lo sviluppo di un modello di assistenza, attraverso un team, coordinato e multidisciplinare. E' l'obiettivo che si è posta Regione Lombardia per rendere più semplice la diagnosi e la presa in carico delle donne affette da endometriosi.
L'endometriosi: task force in Lombardia
L'endometriosi è una patologia che colpisce 5/10 donne ogni 100 in età fertile. In Lombardia ne soffrono dunque 100/150.000 donne. Una malattia debilitante, che costringe le donne a convivere con dolori lancinanti che - nei casi più gravi - rendono impossibili anche azioni più facili.
Il primo passo di questo iter è stata l'istituzione di una specifica commissione multidisciplinare e multiprofessionale di 20 specialisti (ostetrici, ginecologi, anatomopatologi, radiologi, psicologi e rappresentanti delle associazioni delle donne) denominata "Salute della donna". Fra di loro anche i professori Massimo Candiani, direttore del dipartimento di Ostetricia e Ginecologia del San Raffaele di Milano, ed Enrico Sartori, direttore dello stesso dipartimento presso gli Spedali civili di Brescia.
Diagnosi precoce e rete
In un'intervista a Lombardia Notizie Online, i due cattedratici hanno ripercorso le tappe che hanno portato alla nascita di questo "organismo" verso la realizzazione di una vera e propria "rete" dedicata all'endometriosi. Entrambi hanno sottolineato come la commissione non pensi tanto a fornire linee guida, quanto a elaborare riferimenti clinici che consentano di fornire alle donne percorso adeguati a partire da un riconoscimento precoce della patologia.
A seguito dall'istituzione della commissione, sono stati elaborati dei requisiti per individuare i centri di riferimento sui quali saranno dirottati i casi a seconda della gravità della patologia.
Basta con i ritardi nella diagnosi
"La patologia - ha detto Candiani - si può controllare, e il mio invito è a stemperare le preoccupazioni che a volte sfociano in 'terrorismo' quando viene posta la diagnosi di endometriosi. Bisogna fare cultura su questo tema a partire dal fatto che ancora oggi riscontriamo ritardi diagnostici o anche il peregrinare delle donne fra diversi ginecologi prima di individuare quello che poi diagnostica la patologia".
"Identificato il quadro endometriosico con un certo livello di complessità - ha concluso Sartori - è possibile indirizzare alcuni casi nei centri di riferimento che hanno competenze specifiche loro e complementari ad altre specialità che possono trattare nel migliore dei modi, anche grazie agli altri professionisti, il caso specifico particolarmente complesso".
Che cos'è l'endometriosi?
L’endometriosi è la presenza di endometrio, mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina, all’esterno dell’utero e può interessare la donna già alla prima mestruazione e accompagnarla fino alla menopausa. Il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma la patologia può comparire anche in fasce d'età più basse. La diagnosi arriva spesso dopo un percorso lungo e dispendioso, il più delle volte vissuto con gravi ripercussioni psicologiche per la donna.
Le cause
Riguardo le cause, una delle ipotesi accreditate è il passaggio, causato dalle contrazioni uterine che avvengono durante la mestruazione, di frammenti di endometrio dall'utero nelle tube e da queste in addome, con impianto sul peritoneo e sulla superficie degli organi pelvici, raramente su fegato, diaframma, pleura e polmone.
Il dolore
Le donne che soffrono di endometriosi riferiscono dolore mestruale, dolore durante i rapporti sessuali, dolore alla minzione e alla defecazione, a volte accompagnato dalla comparsa di sangue nelle urine o nelle feci. Il dolore può essere cronico e persistente, ma generalmente i sintomi si aggravano durante il periodo mestruale.
Ritardo nella diagnosi
Una limitata consapevolezza della patologia è causa del grave ritardo diagnostico, valutato intorno ai sette anni. Una pronta diagnosi e un trattamento tempestivo possono migliorare la qualità di vita e prevenire l’infertilità. Sin dalla più giovane età è molto importante sapere che i dolori mestruali e durante i rapporti non sono normali e che non devono essere taciuti. Le donne che hanno la madre o una sorella affette da endometriosi hanno un rischio di svilupparla sette volte maggiore.