Pretendono di entrare al ristorante ubriachi, due giovani arrestati a Ghisalba
Il Natale alticcio di due ragazzi del paese, che alla fine si sono dovuti scusare davanti al giudice per le offese e gli spintoni ai carabinieri
Avevano deciso, o meglio avevano preteso, di entrare in un ristorante di Ghisalba per raggiungere un compagnia di conoscenti. Che tuttavia né li avevano invitati, né avevano intenzione di passare la serata con loro, tanto più che erano già alticci, e persino molesti. È cominciata così la serataccia di Natale di due 25enni del paese, davanti ad un noto ristorante nei pressi della Francesca. Ed è finita molto male.
Il Natale alticcio di due 25enni a Ghisalba
I due, un italiano e un maghrebino, entrambi noti alle Forze dell'ordine, si sono presentati all'ingresso del locale e nonostante le richieste sia del personale che dei loro presunti amici all'interno, hanno cominciato a pretendere di aggregarsi al gruppo, facendo baccano. Alla fine, pur di farli desistere, sono stati allertati i carabinieri, che hanno mandato sul posto una pattuglia dalla stazione di Martinengo. Ed è qui che gli animi si sono scaldati ancora di più. I militari hanno inizialmente chiesto ai due, visibilmente alterati, di andarsene. E questi di tutta risposta hanno cominciato a insultare sia gli altri avventori presenti che gli stessi carabinieri. Sono volate parolacce e offese, e alla fine anche qualche spintone, sia tra gli avventori che contro gli stessi militari. Che a quel punto, hanno fermato i due e li hanno portati in caserma.
Arrestati per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale
Non poteva finire che con l'arresto: i due sono stati portati in caserma e identificati, con una denuncia per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. E stamattina, giorno di Santo Stefano, si sono presentati davanti al giudice del Tribunale di Bergamo, per il processo in Direttissima. Fortunatamente, nel corso della giornata di Natale hanno avuto il tempo per smaltire l'alcol e, probabilmente, anche per ricostruire esattamente cosa avevano combinato la sera prima. E davanti al giudice si sono scusati, mostrandosi (apparentemente) pentiti per l'accaduto. Ecco perché , probabilmente, il giudice si è mostrato clemente e pur convalidando l'arresto non ha disposto per i due nessuna misura cautelare. Sono quindi liberi, per ora. Ma dovranno rispondere delle loro azioni.