Giovani Democratici, nominato il nuovo segretario della Bassa orientale
Edoardo Tengattini, consigliere comunale di Romano ha iniziato il suo mandato, succede ad Elisa Riva.
Edoardo Tengattini, consigliere comunale di Romano ha iniziato il suo mandato, succede ad Elisa Riva.
Nuovo segretario
Venerdì si sono svolte le elezioni per nominare la nuova segreteria direttiva dei Giovani Democratici della bassa Bergamasca orientale. A spuntarla è stato Edoardo Tengattini, già consigliere comunale di Romano che ha presentato il suo programma che verte su punti fondamentali come il territorio, i diritti e il lavoro. Il romanese succede così ad Elisa Riva, segretaria uscente. Presente anche il nuovo segretario provinciale, Lorenzo Lazzaris ( nella foto primo a destra, accanto ad Elisa Riva ed Edoardo Tengattini, ndr).
Territorio
“La conoscenza e la cura del proprio territorio che ogni persona dovrebbe avere in sé, è il motivo che mi ha spinto a iscrivermi ai Giovani democratici. - ha detto Tengattini - Il punto cardine della mia segreteria sono di certo le logistiche che stanno mangiano suolo sul nostro territorio e sono costruite senza una programmazione sovracomunale che le regoli. Tanto si è raggiunto anche grazie al supporto di FILT e CGIL tanto che si è riusciti a incrementare il salario a 12mila euro in più in un anno coinvolgendo tra Casirate e Cividate 2.500 lavoratori. Un problema, che se gestito male coinvolge anche l’aspetto sociale; non è possibile che ci siano ancora lavoratori che muoiono sulle strade tra Covo e Calcio perché percorrono la strada in bici di sera andando a lavorare nello stabilimento dell’Italtrans a Calcio. Quante persone devono ancora morire prima che si costruisca una ciclabile che collega i due paesi”.
Infrastrutture
“Strade sempre più sature, inquinamento, traffico, purtroppo questa è l’immagine della bassa bergamasca in questo periodo. - continua Tengattini - Non è possibile che ci si impieghi 1,15 ore di bus per andare da Romano a Bergamo. 1.30 ore se si parte prima delle 8. È una situazione insostenibile che porta gli studenti soprattutto universitari e non solo a prendere l’auto per recarsi a Bergamo anziché i mezzi pubblici. Abbiamo bisogno di un mezzo più veloce che tolga traffico dalle strade. Per non parlare di Trenord che offre un servizio sempre più scadente perché siamo stanchi di sentirci dire di “portare pazienza” con treni sempre più pieni e ritardi giornalieri”.
Lavoro
“I giovani hanno bisogno di aiuti nell’inserimento lavorativo, che rappresenta una delle difficoltà maggiori per chi, appena uscito dall’Università o dalle Scuole Superiori, deve trovare un’occupazione. - ha detto -Ma non si può pensare al lavoro, senza riflettere sulla fase precedente: l’orientamento scolastico rivolto al lavoro. E ancora l’autonomia abitativa attraverso un sostegno economico all’acquisto o alla locazione. Infatti, a causa del prolungamento dei percorsi di studio e di formazione e della precarietà dei primi impieghi lavorativi è evidente come per i giovani “l’autonomia abitativa” sia un traguardo purtroppo lontano rispetto ai coetanei del resto d’Europa. Per garantire ciò bisogna eliminare i contratti da Stage e pagare i giovani per le ore che lavorano. I tirocini vanno retribuiti perché non si lavora gratis e il lavoro va pagato”.
Diritti
“Ci ritroviamo con una sanità più privata che pubblica. - continua Tengattini - Mancano i medici di medicina generale e per aspettare una visita bisogna attendere fino a 6 mesi. Questo porta il cittadino a cercare soluzioni altrove nel privato, situazione che si ripercuote sulla popolazione a reddito medio - basso. Diritti degli stranieri che non possono votare e non possono essere votati. Un ragazzo nato in Italia da genitori stranieri e che si è formato qui può richiedere la cittadinanza al compimento della maggiore età, con una trafila burocratica terribile, venendo considerato un immigrato per tutta la sua infanzia e adolescenza. -conclude Tengattini - La richiesta di avere una certa disponibilità economica è uno dei criteri più escludenti previsti dalla legge attuale, la 91 del 1992. Ma anche i sei milioni di studenti e lavoratori fuori sede che non possono votare dove si trovano perché non è previsto una modalità di voto”.