Canonica d'Adda

Costi dell'energia alle stelle: il Comune rincorre la parità energetica

Impianti fotovoltaici, micro-idroelettrico e riqualificazione dei punti luce: ecco le vie del sindaco Cerea verso la parità energetica.

Costi dell'energia alle stelle: il Comune rincorre la parità energetica
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Il sindaco di Canonica d'Adda Gianmaria Cerea  ha fatto il punto in Consiglio comunale sui prezzi (folli) dell'energia, e punta tutto su riqualificazioni energetiche e pannelli fotovoltaici. 

I fondi statali

Come tutti i Comuni, anche Canonica   ha ricevuto un acconto di fondi statali per far fronte ai rincari nei costi dell'energia:

ad oggi questi fondi sono arrivati in rapporto di 1 a 6 rispetto agli aumenti – ha spiegato il sindaco – Abbiamo infatti incassato 14mila euro dallo Stato, che dovrebbero essere un acconto, e registrato oltre 100mila euro in più di spese per energia elettrica e riscaldamento. Fortunatamente siamo riusciti ad applicare in questo senso alcuni fondi Covid rimasti a disposizione, mentre per il resto dovremo apportare delle variazioni al bilancio per tamponare la situazione.

I contratti in essere

Per il resto, proprio in sede di Consiglio l'Amministrazione ha dovuto approvare le modifiche ai regolamenti dei contratti di fornitura in essere: uno per il calore, con una quota basata sui consumi e una su investimenti e manutenzioni, che comprende di fatto il riscaldamento di municipio, edifici scolastici e centro sportivo. L’altro, invece, relativo alla pubblica illuminazione, che ha visto circa triplicati i costi dal 2021 al 2022.

Si punta alla riqualificazione dei punti luce

Come spiegato sempre da Cerea, l’intenzione dell’Amministrazione per ridurre consumi e spese è quella di portare a compimento la transizione energetica da vecchi punti luce a sodio con tecnologie a led.

Di fatto si è passati da un costo di 0,20 euro al kW/h a un costo di 0,60, il triplo. E’ ovvio che i prezzi sono triplicati anche per chi ha già le tecnologie a led, ma è altrettanto chiaro che se avessimo tutti i lampioni a led spenderemmo meno di quanto paghiamo ora, e con i costi dell’energia così alti questo è il momento in cui possiamo recuperare l’investimento più rapidamente – ha spiegato Cerea – Abbiamo già un progetto con Ates e abbiamo partecipato al bando “Illumina”: siamo in graduatoria, ma risultiamo tra i progetti ammessi ma non finanziabili per mancanza di fondi, e anche se Regione rifinanziasse il bando, come pare, con altri 12 milioni, potrebbero non bastare per essere inclusi. Facendo due calcoli possiamo dire che su circa 800 punti luce sono più o meno 500 quelli che andrebbero modernizzati, con un costo di circa 300/350 euro ciascuno; intendiamo pertanto dare comunque mandato ad Ates per la sostituzione, i cui costi sarebbero coperti presto con il conseguente risparmio.

Altre strade: tra fotovoltaici e idro-elettrico

Al contempo l’Amministrazione sta percorrendo tutte le strade per "prodursi in casa" quanta più energia possibile.

Al momento abbiamo un impianto fotovoltaico da 40 kW sopra la palestra delle medie, dove ne arriverà un altro della stessa portata, ora in sospeso per un disguido che speriamo di risolvere presto con il Ministero; ce n’è poi uno da 50 kW sulla piattaforma ecologica, per il quale siamo in dirittura d’arrivo per l’allaccio al Gse, e infine un’installazione, finanziata da Regione attraverso il bando Axel ma ancora da realizzare, da altri 50 o 60 kW sul municipio. E’ chiaro che questi non copriranno l’intero fabbisogno del Comune, che, riqualificazioni fatte, potrebbe scendere a circa 400 kW; seguiranno per questo altri progetti per il fotovoltaico, con la possibile installazione di pannelli fino a 100 kW sul tetto del bocciodromo, e tra i 50 e gli 80 kW sulle coperture del cimitero, ma stiamo valutando anche l’opzione del micro-idroelettrico. Abbiamo affidato a un ingegnere il progetto “Canonica 0CO2”, finanziato tramite bando, per calare sulla nostra realtà un discorso di comunità energetica con a capofila il Comune. Non nascondo che il nostro obiettivo è quello di arrivare ad avere una parità energetica tra produzione e consumo, che comunque non corrisponde a parità economica.

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